FRANCAVILLA FONTANA – Un proiettile al petto e un altro alla spalla. La conferma arriva dall’autopsia eseguita dal medico legale, il professor Raffaele Giorgetti. Così è stato freddato lo scorso 9 novembre a Francavilla Fontana, il 19enne Paolo Stasi. Le risultanze dell’esame autoptico rappresentano, tuttavia, un semplice tassello all’interno di un mosaico che il pubblico ministero Giuseppe De Nozza sta tentando di comporre per dare un nome all’assassino del giovane ucciso nella città degli Imperiali.
Ad ogni buon conto, grazie anche agli elementi raccolti dai carabinieri, pare ormai assodato il dato che ad agire sia stato un solo assassino, anche se questo non esclude la presenza nelle vicinanze di un eventuale complice.
Ma ciò che potrà portare alla soluzione di questo rebus è senza dubbio la conclusione del lavoro che si sta facendo intorno alla memoria del telefonino e del computer della vittima. Si scava, insomma, sui suoi contatti più frequenti e su quelli delle ore che hanno preceduto l’agguato avvenuto in via Occhibianchi, nel portone della sua abitazione.
Servirà a punire il colpevole di questo drammatico fatto di sangue, ma anche a capire cosa sta realmente accadendo a Francavilla Fontana.
Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha garantito la presenza temporanea di un maggior numero di uomini delle forze dell’ordine, ma è del tutto evidente che non si potrà piazzare una pattuglia ad ogni angolo della città e quindi è solo grazie alla lunga, capillare e certosina attività investigativa si potrà riuscire a far chiarezza su questa brutta pagina della storia della città del Brindisino.