BRINDISI – Non c’è traccia di operai nel cantiere dell’ospedale Ninetto Melli di San Pietro Vernotico. E’ l’ennesima dimostrazione dei ritardi inaccettabili che si registrano nella sanità pubblica in provincia di Brindisi. Nelle scorse settimane vi abbiamo segnalato i lavori che si protraggono da oltre un decennio nel reparto grandi ustionati del Perrino, così come il mancato completamento del reparto di terapia intensiva dell’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana. E la lista delle inefficienze purtroppo è lunghissima e trae origine da una acclarata incapacità di risposta ai bisogni di salute dei cittadini, soprattutto dal punto di vista infrastrutturale.
A San Pietro Vernotico, ad esempio, nel tempo il piano di riordino ospedaliero ha comportato un ridimensionamento del “Melli” che in alcuni reparti aveva rappresentato per decenni un punto di riferimento per l’intera provincia. Il tutto, fino a giungere alla decisione di trasformare l’ospedale in un Presidio Territoriale di Assistenza, da destinare prevalentemente ad attività di riabilitazione, per complessivi 96 posti-letto. Dalle parole ai fatti concreti sono trascorsi anni ed anni, fino a giungere a settembre del 2021 quando il cantiere è stato consegnato alla ditta che si è aggiudicata l’appalto.
Da quel momento sono trascorsi 13 mesi e francamente non c’è traccia della presenza di operai e, di conseguenza, non è stata completata nessuna delle strutture previste.
Tutto questo accade, come al solito, nel silenzio generale, come se fosse normale la perdita di tanto tempo, a discapito di possibili fruitori dello stesso Presidio.
Il problema si registra a San Pietro Vernotico, ma è evidente che trae origine da un andazzo incomprensibile che interessa tutto il territorio provinciale. Ritardi su ritardi, con il conseguente inevitabile aumento dei costi, tutti a carico della comunità. Come dire, insomma, che oltre il danno abbiamo anche l’immancabile beffa.
Mimmo Consales