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Poligono Torre Veneri, Molendini presenta le contraddizioni alla base del nuovo ricorso

LECCE – “La Determina Dirigenziale n.288 frl 18/08/2022 con cui la Regione Puglia approvava la Valutazione di Incidenza Ambientale sulle Attività Militari di Esercitazione nel Poligono di Torre Veneri (Sito di Importanza Comunitaria), contiene passaggi delicati e spesso contraddittori. Uno però assume straordinaria importanza e ci determina ancor più nella decisione di proseguire la vertenza ambientale proponendo un ulteriore ricorso”.

È quanto sottolinea, tornando sull’argomento, il consigliere comunale di Lecce Città Pubblica Gabriele Molendini, che annuncia un nuovo ricorso.

Leggiamo il passaggio a cui fa riferimento, che si trova a pag.13 della determina, a proposito del piano di monitoraggio:

“In linea con il Documento programmatico per il piano di monitoraggio ambientale e la raccolta di residuati di esercitazione nei poligoni dell’Esercito, il piano di campionamento per il poligono di Torre Veneri, previsto  a cadenza annuale, è iniziato a maggio 2020 comprendendo un totale di 97 punti campionati (83 topsoil, 8 piezometri, 4 in bianco). Da queste analisi sono emersi dei superamenti per il piombo (Pb) e l’antimonio (Sb) in 10 punti distribuiti nei poligoni C (4 punti Pb > CSC) ed E/1 (4 punti Pb > CSC, 2 punti Sb > CSC). Ad oggi, a cura del 15° Reparto Infrastrutture Bari, è in itinere un progetto di Messa in Sicurezza di Emergenza (M.I.S.E.) in linea con le Procedure tecniche per interventi di protezione ambientale in esito ai superamenti rilevati in attuazione del Piano di monitoraggio Ambientale Permanente dei poligoni dell’Esercito e le Specifiche tecniche per interventi di messa in sicurezza di emergenza in esito a superamenti rilevati nei poligoni dell’Esercito (Stato Maggiore Esercito, 2021). Nell’attesa dell’avvio delle procedure M.I.S.E., i poligoni “Charlie” ed “Echo/1” sono stati interdetti e segnalati”.

Quindi esiste un progetto di Messa in Sicurezza di Emergenza per PROTEZIONE AMBIENTALE a causa dei superamenti rilevati, stabilito dal Ministero della Difesa, contraddicendo con ciò l’irrilevanza che nelle conclusioni si attribuiscono agli stessi superamenti degli inquinanti.

Questo progetto di  Messa in Sicurezza non è stato avviato – come si evince testualmente – e i i poligoni “Charlie” ed “Echo/1” sono stati interdetti e segnalati . Quindi danno e pericolo sono conclamati e ammessi e tuttora non oggetto di una messa in sicurezza.

Mentre lo Studio dei Militari afferma candidamente ciò, la Determina Regionale di Vinca (valutazione di incidenza) n.288 riporta integralmente questo passaggio  arrivando comunque a un parere positivo in quanto sulla base delle informazioni acquisite è possibile concludere che le attività non determinerebbero incidenze significative.

Nel contempo, scrive l’Esercito, “nell’attesa dell’avvio delle procedure M.I.S.E. i poligoni “Charlie” ed “Echo/1” sono stati interdetti e segnalati “.   “I Poligoni Charlie ed Ecvho/1 sono solo due tra quelli che insistono nel Poligono di Torre Veneri. Intanto abbiamo però appreso dall’Esercito che il superamento della soglia inquinanti c’è e non è irrilevante, dato che risulta necessario un Progetto di Messa in Sicurezza di Emergenza e l’interdizione delle aree interessate. La VINCA dovrebbe stabilire se i piani di utilizzo di un’area in un Sito di Importanza Comunitaria non siano in conflitto con la conservazione dell’habitat per cui il SIC fu costituito. Questa e altre contraddizioni, mancanze e sottovalutazioni nel provvedimento di VINCA, unitamente alla circostanza che, malgrado le intese, non siamo stati messi nella condizione di contribuire alla definizione di un provvedimento di VINCA il più possibile equilibrato e attento a contemperare le esigenze militari con quelle di tutela dell’ambiente e della salute umana, saranno al centro del prossimo ricorso”.

 

https://www.youtube.com/watch?v=8AG7sV34iX0

 

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