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Obbligo vaccinale per i sanitari, è scontro in Puglia dove continuerà ad essere in vigore

BARI . “Il reintegro dei sanitari non vaccinati contro Covid-19 e le ‘sanatorie’ per i no-vax rappresentano un’amnistia anti-scientifica e diseducativa“. La Fondazione Gimbe guidata da Nino Cartabellotta boccia la misura al vaglio del governo e che consentirà a medici, infermieri e oss non vaccinati di rientrare in servizio, anche prima della scadenza del termine previsto.

Un impatto ritenuto dannoso dal Gimbe non tanto negli effetti, visto che il numero degli operatori no vax è ridotto, quanto appunto in termini di percezione pubblica e di relazioni tra colleghi. Una misura che in Puglia dotrebbe non essere attuata visto che esiste una legge regionale, approvata prima di quella nazionale, che sanziona e destina ad altre mansioni chi non è vaccinato. E per questo nel quartier generale della Sanità si è in attesa. Perché se non ci sarà volontà politica di modificare la norma regionale, gli operatori sanitari non vaccinati in Puglia continueranno a non poter essere reintegrati nel loro lavoro effettivo. Ammesso che un ricorso, come presumibilmente ci sarà, non dia esito differente.

Intanto, però, anche sul fronte mascherine lo scontro è aperto. Soprattutto in Puglia, definita dall’Istituto Superiore di Sanità, l’unica regione ad alto rischio e con il tasso di occupazione dei posti letto che, rispetto alla scorsa settimana, cresce nei reparti di area medica passando dal 6 al 7%, restando stabile al 2% nelle terapie intensive. Il Gimbe, anche su questo, reputa necessario un obbligo delle mascherine in ospedale e nelle Rsa, permanente, indipendentemente dalla pandemia in corso, perché in quei luoghi la vulnerabilità dei pazienti è massima sempre anche verso un banale raffreddore che in alcuni casi banale non lo è. La richiesta di far decidere alle strutture era arrivata anche dal pugliese Giovanni Migliore, presidente della rete Fiaso, gli ospedali sentinella, e dalla Società italiana di medicina d’emergenza e urgenza che confida “nella saggezza del neo ministro Schillaci per mantenere un elevato livello di attenzione”.

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