LECCE – La partita di Bologna ha lanciato qualche segnale al tecnico Baroni. Intanto non deve mancare rabbia, ferocia, determinazione e precisione. Preparazione di tutti i dettagli. Evitando magari di farsi trasportare o assorbire da eventi negativi che possono indirizzare la partita in maniera sbagliata.
Può dipendere anche dagli interpreti. Forse è il momento di cambiare qualche pedina dopo aver puntato fin dalla prima giornata su alcuni elementi che oggi sembrano denunciare una flessione.
A Bologna, per esempio, si è visto all’opera Oudin. Il francese ha dato viovacità alla manovra giallorossa. L’ex Bordeaux mandato in campo ad inizio ripresa è stato tra coloro che, nel secondo tempo, hanno provato ad aprire qualche varco nella difesa bolognese. Per caratteristiche, Oudin, offre più soluzioni a Baroni rispetto a Banda, oggi forse un po’ in riserva dopo l’impatto intenso con il calcio italiano, e non solo. Non basta la sua velocità, i suoi strappi. Deve completarsi ed essere più incisivo. Dunque nel tridente potrebbe vedersi Oudin che per caratteristiche si assomiglia molto a Strefezza.
Il reparto dovrebbe essere completato da Ceesay. Anche difesa e centrocampo sono da valutare. Davanti al portiere Falcone potrebbero essere due o tre le novità. Sulla corsia destra Baroni sta pensando forse di riproporre Baschirotto per Gendrey e al centro Umtiti, rimasto in panchina a Bologna; probabile l’utilizzo del francese abituato a duelli di un certo livello. A sinistra, invece, sarà ballottaggio fra Gallo, al rientro dopo la squalifica, e Pezzella.
Valutazioni che Baroni sta facendo pure per il centrocampo. Il rientro di Hjulmand non è stato brillante. Per la prima volta in questa stagione il danese è stato sostituito. Ma il capitano sarà in campo, forse affiancato da Blin per dare più robustezza alla mediana.
Ieri sera Baroni ha visto all’opera la Juventus in Champions. Ma sarà soprattutto l’atteggiamento della propria squadra a fare la differenza.