Appalti, campagna elettorale, Twiga: parlano i fratelli Cariddi

OTRANTO – Hanno rotto il silenzio i fratelli Luciano e Pierpaolo Cariddi, entrambi ex sindaci di Otranto, in carcere dal 12 settembre nell’ambito dell’inchiesta “Hydruntiade” su presunti scambi di favori tra politica e imprenditoria. Dopo la scelta iniziale di avvalersi della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia, i fratelli hanno chiesto di essere ascoltati e oggi hanno risposto alle domande del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e del sostituto procuratore Giorgia Villa in un interrogatorio durato tre ore a testa.

Dagli appalti pubblici ai rapporti ritenuti illeciti con gli imprenditori, dalla campagna elettorale alla vicenda delle presunte pressioni nei confronti della Comandante della Capitaneria di porto Elena Manni per rimuovere il divieto di balneazione nell’area dove doveva sorgere il Twiga di Otranto. Su questo e molto altro ancora gli ex sindaci hanno fornito la propria versione dei fatti.

Nelle prossime ore i loro legali Gianluca D’Oria, Alessandro Dello Russo, Michele Laforgia e Viola Messa formuleranno istanza di attenuazione della misura cautelare, chiedendo i domiciliari per i propri assistiti.

Giorgia Durante

 

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