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Caro-energia, anche i Comuni in affanno: soluzioni fai da te

SALENTO – Prove tecniche di risparmio nei comuni salentini. Dietro l’angolo un autunno difficile. Lo spettro del caro-energia rischia di mandare in tilt anche i bilanci comunali e non solo i conti delle famiglie.

Ma come si stanno preparando le amministrazioni per cercare di salvare il salvabile e alleggerire le bollette in arrivo? A Lecce sembrano avere le idee chiare. “Provvederemo all’accensione alternata dei lampioni dopo un certo orario e a ridurre le ore di accensione dei lampioni stradali ritardandola di mezz’ora e anticipando di 30 minuti lo spegnimento”. E’ la soluzione proposta dall’assessore ai Lavori Pubblici Marco Nuzzaci. Iniziative in vista anche a Palazzo Carafa e negli altri uffici comunali “con l’utilizzo di luci adattative per ottenere accensioni mirate e lo spegnimento delle macchine per il caffé, oltre alla regolazione dei termostati alla temperatura di 18 gradi”.

Ma la situazione è diventata insostenibile. “Sta accendo quello che temevamo – sostiene il sindaco di Galatina, Fabio Vergine – con importi raddoppiati in bolletta rispetto allo stesso periodo degli anni passati. Abbiamo avviato già da qualche mese un piano di efficientamento energetico adesso puntiamo a fare altrettanto per gli immobili comunali. In città stiamo valutando di modificare gli orari di accensione e abbiamo congelato al momento il progetto per le luminarie natalizie”

Galatina guarda anche al futuro. “Abbiamo aperto un tavolo con i comuni limitrofi per l’insediamento di un impianto fotovoltaico da 200 kilowatt l’uno per realizzare una comunità energetiche”, annuncia Vergine. L’ipotesi è quella di realizzare un accumulatore di energia nella zona industriale tra Galatina e Soleto. Ma ci vuole tempo”. E tempo, purtroppo non ne hanno i comuni che rischiano di andare in default o di non assicurare i servizi minimi essenziali ai propri cittadini

Stiamo lavorando con gli uffici comunali per cercare di adottare un utilizzo intelligente dell’illuminazione pubblica – Stefano Minerva, sindaco di Gallipoli – L’ipotesi al vaglio è quella di illuminare i pali elettrici in maniera alternata”. E per Palazzo di Città? “Abbiamo già attuato alcuni accorgimenti, a cominciare dall’uso razionale dei climatizzatori”.

Ho scritto una lettera tutti gli edifici di proprietà comunale, come scuole e uffici pubblici – fa sapere Ernesto Toma, sindaco di Maglie – invitando a fare molta attenzione al consumo di luce e gas, così come ci è stato consigliato a livello ministeriale. Quanto all’illuminazione pubblica in vista della già prevista sostituzione dei pali obsoleti utilizzeremo lampadine a led per cercare di risparmiare un po’”.

A Nardò il Comune spenderà quest’anno 2 milioni 600mila euro per garantire la pubblica all’illuminazione in città, 600mila euro in più rispetto al 2021. “Stiamo lavorando sull’efficientamento energetico di tutti gli immobili comunali – fa sapere il sindaco Pippi Mellone: “Ma in città – avverte il primo cittadino – non spegneremo nulla perché non possiamo mettere a rischio l’incolumità dei cittadini”.

Bollette-choc in arrivo a Salve. Il prossimo mese dovrebbero arrivare bollette con importi 5-6 volte superiori rispetto al passato, afferma sconsolato il vicesindaco Giovanni Lecci che punta l’indice anche contro gli “irrisori trasferimenti statali che oscillano tra il 10 e il 20 %”. Ma c’è un aspetto in particolare che non convince affatto il numero due dell’Amministrazione. “Rispetto ad altri centri con meno di cinquemila abitanti – spiega Lecci – Salve ha un’estensione di 12 chilometri e può contare su 4 marine. Abbiamo un peso urbanistico assai differente, dunque. E di questo occorre tenerne conto”. “Una cosa è certa: la soluzione non può essere quella di spegnere le luci nelle marine, perché rischieremmo di incentivare furti nelle seconde case dei cittadini e nelle case vacanze dei turisti”.

Insomma, la situazione rischia di diventare drammatica nel giro di qualche mese. E le soluzioni adottate dai Comuni potrebbero anche non bastare.

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