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Ecco “A very narrow bridge”

Giovedì 29 settembre l’inaugurazione di “A very narrow bridge” al Museo Ebraico di Lecce: conferenza alle ore 17.00

I mille e un volto di Israele si svelano attraverso la ricerca artistica di quindici artisti nella mostra curata da Fiammetta Martegani, curatrice presso il Museo Eretz Israel, che sarà inaugurata giovedì 29 settembre presso il Museo Ebraico di Lecce.

Luogo di confronto, incontro e riferimento per portare alla luce e valorizzare la storia della comunità ebraica vissuta anticamente a Lecce, il Museo, nato sei anni fa grazie a Francesco De Giorgi e Michelangelo Mazzotta con la direzione scientifca del professor Fabrizio Lelli, è protagonista ancora una volta di un evento culturale di grande rilievo.

Precede l’inaugurazione della mostra, alle ore 17.00, una conferenza di presentazione alla presenza delle istituzioni. Vi prenderanno parte:

Stefano Minerva, Presidente Provincia di Lecce
Claudio Stefanazzi, Capo Gabinetto Presidente Regione Puglia
Alessandro Delli Noci, Assessore Sviluppo Economico, Regione Puglia
Luca Scandale, Direttore Generale, Pugliapromozione
Fabiana Cicirillo, Assessore cultura, Comune di Lecce
Paolo Foresio, Assessore turisimo, Comune di Lecce
Silvia Miglietta, Assessore Welfare, Comune di Lecce
Maria Rosa Trio, Prefetto Lecce
Fabrizio Lelli, Direttore del Museo Ebraico di Lecce – Università di Roma “La Sapienza”
Michelangelo Mazzotta, CEO Museo Ebraico di Lecce
Francesco De Giorgi, CEO Museo Ebraico di Lecce
Fiammetta Martegani, curatrice della mostra “A very Narrow Bridge”

A seguire l’apertura della mostra e l”esibizione del duo arpa&violino di Eleonora Carbone e Daniela Aloisi con degustazione offerta da Melograni Martino e Cantine Leuci.
“A very narrow bridge” intende esplorare l’utilizzo dei diversi linguaggi e delle molteplici identità di Israele al fine di superare le proprie paure, personali e collettive, creando un ponte molto stretto tra culture, religioni e persone.

Artisti ebrei e musulmani, uomini e donne, etero e gay, religiosi e agnostici, si esprimono attraverso l’uso della propria lingua di origine: ebraico, arabo, yiddish, e perfino ebraico antico trascritto attraverso la tecnica della calligrafia giapponese.
Si tratta di: Anissa Ashkar (Amore e… cos’altro?); Michael Ben Abu (Il cerchio della vita); Amos Biderman (Ebreo a cavallo); Raya Bruckenthal (Un paradiso dorato); Tsibi Geva (Uccellino nel Wadi Ara); Leor Grady (Senza titolo-Lekhah Dodi); Kazuo Ishi (Kohelet); Liron Lavi Turkeinch (Aravrit); Dede & Nitzan (Oro); Haim Maor (Autoritratto con i miei genitori VS Khader, Machmud e Bisan); Lenore Mizrachi Cohen (Fiori preoccupati); Karam Natour (Il mondo sensuale III); Israel Rabinovitch (Sarò quel che sarò); Khader Oshah (Autoritratto); Ruth Noam Segal (Nessuna tempesta in vista).
Il titolo della mostra “A very narrow bridge” richiama un verso del rabbino Nachman di Breslov, che recita: “Il mondo intero è un ponte molto stretto e l’importante è non avere paura”.
Con questo forte messaggio di apertura nei confronti dell’altro e degli altri, inaugura la prima mostra di arte contemporanea israeliana, nella splendida cornice del Museo Ebraico di Lecce.

Orari: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato 10 -18.30; martedì 10 – 13.30; 14.30 – 19; domenica 10.30 – 13.30.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.

Info: 0832/247016.

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