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Hjulmand, sbocciato a Lecce, è una delle più belle realtà della serie A

M. Hjulmand (foto P.Pinto)

LECCE – Una storia di calcio, di passione per questo sport, di determinazione e forza anche interiore per andare avanti oltre ogni ostacolo, questa è la storia di Morten Hjulmand che dopo poche giornate nel campionato di serie A italiano è uno dei centrocampisti più apprezzati e dunque sta avendo la capacità di ripetersi dopo essersi dimostrato un grande nel campionato di serie B.

Morten prima di essere scoperto da Pantaleo Corvino e prelevato dall’Admira Wacker in Austria, aveva faticato tanto per diventare calciatore a causa di un fisico esile che tardava a sbocciare; poi tanto lavoro e tanto impegno, cure e ormoni, e il bel cigno ha iniziato a volare sui campi da calcio e l’approdo in Italia, nel Lecce, per lui ha rappresentato il trampolino di lancio. Dopo aver gettato il cuore oltre ogni ostacolo ha iniziato a brillare. Da giovane promessa è diventato una grande certezza non solo per il Lecce ma anche per la sua Danimarca.

Morten Hjulmand, centrocampista e capitano del Lecce (foto P.Pinto)

Arrivò a Lecce il 16 gennaio 2021 e nella seconda parte di campionato scese in campo ben 19 volte convincendo tutti; la scorsa stagione, quella della promozione dei salentini in A, ha collezionato 37 presenze con un rendimento sempre alto che lo ha aiutato a diventare il faro del centrocampo giallorosso. Quest’anno è stato promosso capitano, dimostrando di avere carisma oltre alle qualità calcistiche che oramai sono oggettivamente da grandi palcoscenici.

Di lui ha tracciato un profilo, a Piazza Giallorossa, il presidente del club di Via Col. Costadura, Saverio Sticchi Damiani:

Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce

Hjulmand è un ragazzo che anche in serie A si sta confermando a livelli altissimi. Anche qui il messaggio di volerlo capitano, un ragazzo del 1999, un ragazzo pulito, grande personalità, non tappezzato di tatuaggi, è un giocatore da Lecce, anche questa è una scelta del Lecce di quest’anno. Vi racconto questo aneddoto, prima della gara c’è un momento in cui si raccoglie la squadra, pochi secondi prima di entrare in campo, e lui parla ai compagni, lì ci siamo tutti, ci chiudiamo in cerchio, e lui fa un discorso ogni volta diverso, motivazionale, lo fa prima in italiano e poi in inglese”.

Dunque il ragazzo sbocciato a Lecce adesso è una delle realtà più belle del calcio italiano, frutto del mercato delle idee del vecchio volpone Pantaleo Corvino che sente da lontano il forte odore del talento, ed anche questa volta ha fatto centro.

M.Cassone

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