
SALENTO- Sui suoi binari è passato un secolo e mezzo di storia. La Maglie-Otranto compirà 150 anni il prossimo 22 settembre, ma non sono previste celebrazioni. Eppure, quei pochi chilometri di ferrovia – meno di venti – furono il frutto di una lotta durissima per far arrivare la linea adriatica che partiva da Bologna fino ad Otranto, che divenne la stazione di testa più a oriente d’Italia.
Lo ricorda Pietro Marra, esperto di storia e tecnica delle ferrovie e scrittore di un’opera omnia sulle Sud Est.
Oggi, questa piccola linea gestita dalle Ferrovie del Sud Est attende ancora di essere elettrificata: un ammodernamento tecnologico necessario per mandare finalmente in soffitta le vecchie carrozze a gasolio, croce di pendolari e turisti, e per consentire di viaggiare a più di 50 chilometri all’ora, al passo con gli standard di sicurezza attuali.
Se è vero che la memoria è lo spazio dove le cose accadono una seconda volta, l’occasione perduta di ricordare e celebrare i 150 anni della linea Maglie-Otranto non è una semplice dimenticanza ma un segno di disattenzione al bisogno di mobilità veloce ed efficiente che l’intero Salento rivendica – inascoltato – da anni, messo sempre più ai margini dalle politiche dei trasporti regionali e nazionali.
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