
MELENDUGNO- La ruota della motocicletta ha impattato contro il cordolo della pista ciclabile che all’ingresso di S. Foca da S.Cataldo ha ristretto di molto la carreggiata. L’altezza del cordolo è a norma? Era adeguatamente segnalato? Cosa è accaduto esattamente il 18 luglio scorso all’ingresso di S. Foca quando due persone a bordo di una Ducati sono morte in un incidente drammatico?
Saranno indagini tecniche e perizie a dover chiarire i dubbi sull’ impatto nel quale la coppia a bordo di una Ducati, Antonio Carlà 47enne di Lecce alla guida e Sara Rollo, 43enne di San Donato seduta dietro, avevano perso la vita. Per questo il pm Alessandro Prontera ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone con l’ipotesi di accusa di omicidio stradale: si tratta di Salvatore Petrachi 68 anni, dirigente dell’Ufficio tecnico di Melendugno, Federico Stella 37 anni e Antonio Rizzo 55 anni, dirigenti comunali, Maria Grazia Saracino 58 anni imprenditrice edile e Antonio Nahi 64 anni, comandante della Polizia Locale.
Un atto dovuto per consentire di procedere all’accertamento tecnico non ripetibile sulla dinamica del sinistro. Il conferimento dell’incarico ci sarà il 15 settembre. L’incidente era avvenuto il 18 luglio scorso alle 22,30 sulla Torre Specchia – S.Foca, all’ingresso della marina di Melendugno dove comincia il lungomare. Carlà aveva perso il controllo della moto dopo l’impatto con il cordolo, i due erano stati sbalzati a molti metri di distanza ed erano morti sul colpo. La dinamica è stata ricostruita dai carabinieri di Melendugno che hanno condotto le indagini.
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