LECCE – Il Centro Pma di Nardò è chiuso, quello nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce non è stato ancora attivato. Nel frattempo si continua a negare il diritto alla vita. La denuncia giunge dal consigliere regionale Paolo Pagliaro. “Alle coppie leccesi con problemi d’infertilità, che sognano di poter concepire un figlio ma non possono permettersi di sostenere l’intero costo dei cicli di terapia per la procreazione medicalmente assistita, continua ad essere negato il diritto alle cure”, tuona il presidente del Movimento Regione Salento da anni in campo per sostenere questa battaglia di civiltà. Un problema sociale che va di pari passo con quello squisitamente economico perché Il fondo per la Procreazione medicalmente assistita dell’Asl di Lecce è esaurito ormai da mesi, in cassa non c’è più un centesimo per contribuire ai trattamenti e venire incontro alle esigenze di numerosissime coppie.
Un problema grave sollevato dallo stesso consigliere nel dicembre 2021 con una mozione con la quale si impegnava la Giunta regionale a stanziare nuovi fondi. “In attesa che la mozione venga finalmente discussa e approvata in Consiglio regionale, non c’è più tempo da perdere – afferma Pagliaro – Bisogna invertire la rotta della denatalità e aiutare le coppie a mettere al mondo i bambini che sono il nostro futuro.
Da qui l’ennesimo appello all’assessore alla sanità Rocco Palese, affinché prenda a cuore questa emergenza e s’impegni a stanziare subito almeno 100mila euro per garantire un aiuto alle coppie che hanno bisogno di sostegno economico nel difficile percorso di cure per realizzare il progetto di diventare genitori. Un progetto già complesso e doloroso – sottolinea Pagliaro – che diventa un vero percorso ad ostacoli o è costretto a bloccarsi, senza il sostegno della Regione. È l’unica via per invertire la drammatica realtà delle culle vuote: su poco meno di quattro milioni di pugliesi, quasi la metà sono over 60.
