LECCE- “Io non sono tua sorella, prendi le tue cose e vai a fare l’operazione al tabacchino qui vicino che fa lo stesso servizio”, “okay almeno ti allontani, che con le malattie che porti qua…”. Oltre a pronunciare queste parole nei confronti di una cliente di nazionalità colombiana, la commessa di una cartoleria di Lecce ha impugnato un flacole di vetril spruzzandole il liquido negli occhi e procurandole un’irritazione refertata dal pronto soccorso con una prognosi di sette giorni.
Il gesto della donna è stato ripreso dal cellulare della cliente e il video è finito agli atti dell’inchiesta. Il pm Alessandro Prontera, che ha coordinato le indagini dopo la denuncia della vittima, ha ritenuto le parole discriminatorie e ha chiesto il rinvio a giudizio per la commessa accusata di violenza privata e lesioni personali aggravate da odio etnico-razziale. L’episodio risale al pomeriggio del 25 marzo 2021. La vittima, una 28enne residente a Leverano, era entrata nella cartoleria per utilizzare il servizio MoneyGram che l’esercizio offriva ed inviare del denaro ai familiari. Ma l’accoglienza ricevuta, con suo grande stupore, incredulità e amarezza, è stata questa. Difesa dall’avvocato Lucia Longo ha raccontato nella sua denuncia di essere stata messa alla porta, invitata a recarsi altrove, ignorata mentre altri clienti in fila dopo di lei venivano invitati a passare avanti, ingiuriata e definita prostituta. Una situazione che le ha provocato un forte stato d’ansia e crisi di pianto tanto che una pattuglia della Polizia Locale è intervenuta per capire cosa fosse accaduto. La commessa, una 43enne di Trepuzzi difesa dall’avvocato Giuseppe Tempesta, potrà chiarire la sua posizione durante l’udienza preliminare fissata per il 23 novembre prossimo davanti al gup Simona Panzera.
