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Esami istologici al “Perrino” – dopo la nostra denuncia l’Asl risponde, ma ai primari è stato comunicato tutt’altro…

BRINDISI – Reazione decisamente scomposta da parte della direzione dell’Asl di Brindisi che, attraverso il proprio ufficio stampa, afferma che la nostra notizia riguardante gli esami istologici andati persi per un guasto al processatore è “inesatta e fuorviante”.

Nella nota, però, si riportano le affermazioni del direttore di Anatomia patologica del Perrino, Marcello Pellegrino, il quale afferma candidamente che, nonostante il guasto all’apparecchiatura, “si è cercato di formulare la migliore diagnosi con il massimo sforzo possibile”. Ma che significa “si è cercato di formulare la migliore diagnosi”? Al di là degli indiscutibili sforzi, si è riusciti nell’intento?

Si smentisce, poi, la circostanza secondo cui i prelievi istologici sarebbero andati persi e si sostiene che gli stessi sono custoditi per decenni. E poi, dulcis in fundo, le minacce alla stampa parlando di ingiustificato allarme sociale, peraltro previsto come reato dal codice penale.

Il direttore generale dell’Asl, però, probabilmente è all’oscuro del contenuto di una lettera che il dott. Adriano Acella, della direzione medica dell’ospedale Perrino, ha inviato a tutti i primari per informarli che, a seguito del guasto al processatore – si legge sulla lettera – “alcuni preparati istologici potrebbero aver subito artefatti o danneggiamenti”. Nella stessa lettera si ricorda che il periodo interessato è quello che va dall’8 al 18 agosto 2022 e che gli esami istologici processati con il macchinario in avaria riguardano Urologia (14), pazienti in DH ematologico (12), Chirurgia plastica (14), pazienti ambulatoriali di chirurgia plastica (7), chirurgia generale (21), chirurgia senologica (10), senologia ospedaliera (48), Gastroenterologia (32), Dermatologia (2), Ematologia (1), Geriatria (2), Neurochirurgia (5), Oncologia (2), Medicina interna (14), Ortopedia (1) e Otorinolaringoiatria (7).

Ci risulta che alcune unità operative, a seguito di questa comunicazione, avrebbero già richiamato alcuni pazienti per ripetere l’esame istologico.

Proprio per questo, forse qualche minaccia in meno alla stampa e qualche controllo in più al funzionamento della struttura ospedaliera non guasterebbe.

Mimmo Consales

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