Attualità

Roca: i vandali imbrattano la Grotta delle Monache

foto di Stefano Neviri

ROCA – Sono stati i vandali a imbrattare con gli spray rossi e blu la Grotta delle Monache, sito archeologico di Roca. Un atto vile che desta rabbia e sconforto, non solo in tutti gli appassionati di storia e archeologia ma anche in tutti coloro che rispettano il territorio e che ogni giorno contribuiscono alla conservazione dei beni culturali diffusi nel nostro Salento.

La grotta semisommersa, chiamata anche con il nome Grotta dello smeraldo o Dello Zingaro, rappresenta una testimonianza di frequentazione umana a partire dal XVII secolo, che si è protratta fino all’età romana tardo repubblicana.

La triste scoperta è avvenuta per caso, quando un sub, Stefano Neviri, stava facendo snorkeling nelle acque vicine al sito, a poca distanza dalla famosa Grotta della Poesia. Lo sportivo aveva deciso di passare un momento in mare con il figlio di 9 anni per mostrargli le bellezze della suggestiva costa di Roca.

“Semplicemente maledetti” si sfoga così su facebook, dove ha pubblicato le immagini : sulla roccia, stelle, cuori e disegni indefiniti.

Tra l’altro, proprio poco tempo fa, in un’altra marina di Melendugno, quella di Torre dell’orso, a un km dal sito deturpato, un’altra grotta ha dovuto subire lo stesso destino.

Stiamo parlando della Grotta Di San Cristoforo, sito archeologico con reperti rupestri unici.

La grotta non è molto frequentata, infatti lo sfregio potrebbe risalire a qualche giorno prima della scoperta del sub. Secondo gli esperti e i residenti della zona, per evitare che scempi del genere si ripetano, si potrebbe delimitare lo spazio con una cancellata in ferro all’ingresso via terra. Una soluzione certamente, ma se all’interno della nostra coscienza non risiedono civiltà e rispetto, tutto è vano.

All’origine del nome “Grotta delle monache” , ci spiega Neviri, probabilmente una leggenda, si narra infatti che anni addietro, il sito fosse utilizzato dalle suore per accedere al mare e fare il bagno lontano da occhi indiscreti.

Sperando che si possa ridare alla grotta il suo aspetto originario, si confida anche nel fatto che si possa risalire agli artefici del vile gesto perché non restino impuniti.

Francesca Spinetta

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