
MELPIGNANO – Tre ore di ritmi incalzanti, di voci intense e scanzonate, di coreografie imprevedibili su un palco incorniciato dalle luminarie ma capace di contenere il passato e il futuro.
Dopo due anni di astinenza il pubblico è tornato a riempire sino all’inverosimile il piazzale dell’ex convento degli agostiniani Melpignano. Generazioni diverse che il maestro concertatore Dardust ha saputo abilmente accontentare con un concerto che non fa rimpiangere la tradizione e che la trasforma dopo un accurato lavoro di ricerca e di sperimentazione.
Protagonista assoluta l’Orchesta Popolare della Notte della Taranta, le sue voci e i musicisti che hanno trascinato il pubblico in un viaggio colorato e futuristico nel tempo e nello spazio anche attraverso le performance degli ospiti dell’edizione numero 25 dedicata a Pierpaolo Pasolini nel centenario dalla nascita.
Tutti pizzicati e travolti dai ritmi tarantati, e dai canti più struggenti come la bellissima Klama di Marco Mengoni e Lu Ruciu de lu mare di Samuele Bersani.
Di certo il concerto targato Dardust ha fatto ballare proprio tutti e il pubblico si è scatenato con L’ospite internazionale Stromae e con la sua Alors on danse, con Elodie scatenata nella pizzica di San Vito.
Lo scatenato corpo di ballo, guidato dalla coreografa Irma di Paola , ha messo in scena quadri inclusivi senza barriere, steccati e confini introducendo per la prima volta la lingua dei segni nell’Acqua del la Funtana, su un ritmo supportato da una forte novità di quest’anno: imponenti videowall ad amplificare tutto ciò che avviene sul palco per tutta la durata del concerto sino all’esplosione finale, come da tradizione, in Calinitta.
Lascia un commento