PUGLIA – Caro energia e aumento dei costi di produzione: se non ci sarà un’immediata inversione di rotta la vita sarà molto difficile per aziende agricole e industrie alimentari, ma anche per i consumatori e a risentirne sarà la salute di tutti.
Per effetto delle difficoltà economiche e del caro prezzi nel carrello della spesa infatti risultano tagliati gli acquisti di frutta e verdura che nel 2022 sono crollati dell’11% in quantità rispetto allo scorso anno: un dato che si attesta sui valori minimi da inizio secolo e che emerge da un’analisi di Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia.
Il consumo di frutta delle famiglie nel primo semestre del 2022 si è attestato a 2,6 milioni di tonnellate in quantità. Nei campi i prezzi riconosciuti agli agricoltori restano bassi nonostante i forti aumenti dei costi di produzione, con coefficienti di ricarico dal campo alla tavola del 400% per le melanzane, del 179% per i meloni gialli, del 100% per le angurie e di oltre il 60% per i peperoni.
I consumatori si trovano così costretti a ridurre del 16% le quantità di zucchine acquistate, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta si registra addirittura un calo dell’8% per gli acquisti di arance, considerate unanimemente un elisir di lunga vita.
Un taglio destinato- dice Coldiretti- ad avere un impatto anche sulla salute se si considera che è di 400 grammi per persona la soglia minima di frutta e verdure fresche da mangiare in più volte al giorno, raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per una dieta sana.
