LECCE – È il giorno di Marin Pongracic. Nella sala stampa dello stadio “Via del Mare”, il responsabile dell’Area Tecnica, Pantaleo Corvino e il direttore sportivo, Stefano Trinchera hanno presentato l’esperto e quotato difensore croato, classe ’97, nato in Germania. Arriva nel Salento con la formula del prestito con diritto di riscatto dai tedeschi del Wolfsburg con i quali ha collezionato 21 presenze in campionato nell’arco di due stagioni.
“Presentiamo un calciatore -dichiara Corvino- che abbiamo voluto e che abbiamo preso. Si tratta di un marcatore. Un classe ’97 con un esperienza importante. Ha fatto l’Europa League e la Champions. È un nazionale. È di piede destro, ma ha giocato da centrale sia destro che sinistro. Ha un fisico imponente, è un angale. Abbina forza fisica, discreta qualità tecnica e regia difensiva. Da un mese e mezzo che lavoriamo per questa trattativa. Devi lavorare per convincere certi giocatori che devono venire a Lecce”.
ECCOLO – “Un sacco di cose mi hanno spinto a venire qui. La serie A è uno dei top campionati in Europa. Il direttore mi ha mandato dei video e ha provato in tutti i modi a convincermi. La gara con l’Inter mi ha dato la spinta finale. Sono pronto penso a giocare. Mi sono allenato 4 settimane da solo e una con la squadra. Sono molto felice ed entusiasta di iniziare questa avventura”: queste le prime parole del neo-arrivato.
A chi gli chiede se ha qualche rimorso sul suo passato professionale, risponde così: “Quando avevo 19 anni ero considerato un top player, ma non mi consideravo tale. Lecce è l’occasione giusta per migliorare, ma la serie A è il top. Ho già giocato con squadre che dovevano salvarsi, per me è una grande sfida essere qui e darò il massimo. Alan? Siamo cresciuti entrambi nei duelli e negli allenamenti”.
QUANTI IDOLI – Ci sono tanti difensori che stimava in passato, ma non solo: “Quando ero piccolo mi piacevano giocatori come Messi e Rodaldinho, come difensore Bonucci e tanti altri. Voglio la salvezza con il Lecce, giocare tante partite e riuscire a dare il massimo per me stesso e per la società”.
C. Tommasi