Attualità

Tutti i “nodi” del Fazzi: Covid, rebus ambulanze e pulizia

SALENTO-È un’estate difficile per la sanità salentina. Non bastassero i problemi cronici legati all’ormai endemica mancanza di personale e alla scarsa organizzazione di alcuni reparti dell’ospedale Vito Fazzi, in particolar modo il Pronto Soccorso, l’inchiesta avviata dalla Procura di Lecce sui presunti intrecci tra politica, affari e sanità, ha finito per creare nuovi e difficili grattacapi che giocoforza si riverberano sugli utenti. Ma andiamo con ordine. L’emergenza pandemica non è finita. E continua a colpire tutto il personale sanitario. Si registrano contagi in tutte le strutture sanitarie del territorio. Il risultato è presto detto: medici e paramedici costretti a stare a casa per una quindicina di giorni – conferma Floriano Polimeno, segretario della Fp-Cgil – Un problema ancora più grave se si considera, ad esempio, la cronica sofferenza dei reparti dei Pronto Soccorso di trutta la provincia”. Individuare i loro sostituti in piena estate e in una situazione di grande emergenza diventa quasi un’impresa.

L’altro aspetto preoccupante è quello legato alla vertenza Sanitaservice, un bubbone che rischia di esplodere in maniera fragorosa se non si dovesse trovare un rimedio in tempi brevi. Il processo di internalizzazione del 118 è ancora lì da venire. L’inchiesta gudiziaria ha finito per rallentare diverse procedure burocratiche. “Se non arrivano le nuove autoambulanze – spiega Polimeno – la Asl non può procedere alla formalizzazione di nuovi contratti per le associazione di volontariato”. C’è di più. “Il servizio118 – denuncia il segretario della Cgil – non ha una regia unica. Risultato? Si rischia un corto circuito tra gli interventi delle associazioni di volontariato e della Asl, con possibili sovrapposizioni”.

Infine, altro problema scottante è quello relativo al servizio di pulizia delle strutture sanitarie pubbliche. “Le proroghe dei lavoratori precari – afferma Polimeno – sono già scadute. E la pulizia nei reparti ospedalieri lascia a desiderare”. Insomma, carne al fuoco ce n’è tanta. In questa torrida estate salentina, utenti e lavoratori attendono risposte convincenti e concrete.

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