Calabresi saluta con affetto: “Vi porto nel cuore come una cosa preziosa”

La notizia era nell’aria ma era un argomento del quale non si voleva sentire parlare.

Poi è arrivata l’ufficialità della cessione di Arturo Calabresi al Pisa. Solo un anno dopo essere arrivato nel Salento, saluta, a malincuore, prendendo atto di non far più parte del progetto tecnico.
Saluta dopo 31 presenze in campionato con 2 assist e 3 in Coppa con 2 gol uno con lo Spezia e l’altro con la Roma, e lo fa con un post su Instagram corredato da un video. Parole dolci, nostalgiche, e garbate che evidenziano ancora una volta il garbo di un ragazzo eccezionale. Parole che ripercorrono un anno in cui ha lottato per una promozione in A in cui ha creduto.

Arturo scrive:

Perché giochi a pallone?

La risposta è tutta dentro questi ultimi 12 mesi della mia vita.

Rinunce, notti insonni per raggiungere un obiettivo, respirare il senso di appartenenza di un popolo che vive per questo, rappresentarlo, soffrire, sudare, lottare e poi vincere.

In ogni momento, parola o sguardo ho respirato la passione e sentito quanta speranza rappresenta questa maglia per questa terra.

Sentivo che non poteva finire così, e che avrei potuto provare a scrivere altre meravigliose pagine qui, dove mi sono sentito a casa e voluto bene.

Ad ognuno di voi sarebbe banale dirvi anche solamente grazie.

Solo i fatti avrebbero potuto ripagare tutta la gratitudine che provo in questo momento.

Auguro ogni gioia al Lecce e a chi gli vuole bene veramente.

Portate sempre in giro per l’Italia con lo stesso orgoglio che ho avuto il privilegio di conoscere io, l’animo e la bellezza di questa terra, nelle vittorie e nelle sconfitte.

Al Presidente il mio ringraziamento sincero per l’umanità mostrata in ogni circostanza

Ai miei compagni di un sogno raggiunto insieme e a chi lavora quotidianamente con amore e dedizione vicino alla squadra parlerò a voce come si fa tra amici.

Vi porto nel cuore come una cosa preziosa e mi sento fortunato perché questo rimane per sempre.

Poi i commenti di tantissimi tifosi e anche dei compagni di squadra che lo salutano con affetto. Questo è il calcio moderno, non c’è logica, se non quella di un pallone che rotola e segue solo la sua logica.

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*