
SALENTO – Sulla barca a vela intercettata dalle fiamme gialle domenica scorsa a 18 miglia dalla costa di Leuca e verosimilmente diretta verso la Puglia, avrebbero dovuto viaggiare dei turisti. O almeno questo risultava ufficialmente. E invece, accuratamente suddivisa in 153 involucri, a bordo c’era poco meno di una tonnellata di marijuana. Un aspetto di non poco conto, quello emerso dall’operazione condotta per mare e in volo, dal comando provinciale leccese della Guardia di Finanza insieme al reparto operativo aeronavale di Bari.
A fornire il carico di droga, in mare aperto, quattro uomini di nazionalità albanese sopraggiunti a bordo di tre barchini alle 8 e mezzo di quella domenica mattina. A “guastare le feste” ai presunti trafficanti e ai due skipper ucraini, a quel punto sono intervenuti i finanzieri che hanno subito allertato la Procura leccese, per il tramite del Pubblico Ministero Alessandro Prontera.
Dal primo avvistamento aereo si è dunque passati all’inseguimento, il blocco del natante e, in collaborazione con la Polizia albanese, agli arresti dei soggetti colti il flagranza di reato e rientrati nel Paese delle Aquile. I due uomini di nazionalità ucraina, partiti dalle coste turche a vele spiegare e bloccati in mare, erano già noti quali frequentatori assidui dell’Italia e della Puglia in particolare.
Certo è che l’operazione di domenica cofluirà in altri approfondimenti investigativi, anche e soprattutto su un fenomeno che sta cambiando pelle nel tentativo di passare inosservato.
E.FIO
Lascia un commento