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Afa e siccità: vendemmia in anticipo e calo del 15% della produzione

SALENTO- La qualità del vino sarà ottima, ma la produzione di uva, a causa del caldo e della siccità, in Puglia e nel Salento, sarà inferiore rispetto all’anno scorso. La vendemmia comincerà con almeno sette giorni di anticipo e la produzione è di circa il 15% in meno, con i vigneti messi a dura prova anche da nottate con afa e temperature minime sempre molto alte che non hanno permesso ai grappoli di prendere un po’ di “respiro” climatico con il tradizionale sbalzo termico.

L’analisi è di Coldiretti Puglia che stima un quantitativo intorno agli 8,5 milioni di ettolitri. Ma molto dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione che dalla clemenza del clima che inciderà sui vigneti e sulle quantità prodotte. Si attende un’annata di ottima qualità anche se l’andamento della raccolta sarà influenzato molto dal resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo. Nelle provincie di Lecce, Brindisi e Taranto lo stress dovuto ai picchi prolungati di alte temperature stanno portando a scompensi nella maturazione delle uve con un anticipo dell’epoca vendemmiale.  Nonostante il calo stimato comunque la Puglia è il secondo produttore di vino a livello nazionale e con un totale di 38 vini DOP e IGP si posiziona al quinto posto della classifica nazionale dei prodotti certificati.

Il settore vitivinicolo che vale 407 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che pesa per il 7,3% e quello vitivinicolo per il 92,7%. La Puglia si sta imponendo anche con gli spumanti, dove grande è la capacità di innovazione dei produttori che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili.

Con la vendemmia si attiva un sistema che offre opportunità di lavoro a 60mila persone in 18 settori: oltre all’agricoltura ad esempio l’industria della trasformazione; commercio/ristorazione; vetro per bicchieri e bottiglie; lavorazione del sughero per tappi; imballaggi, ecc. La burocrazia però blocca il lavoro impedendo assunzioni stagionali. Occorre introdurre- dicono da Coldiretti- un contratto di lavoro occasionale per consentire anche ai percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi.

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