BARI – Anche in Puglia l’allerta per il virus West Nile è alta. La sorveglianza e il monitoraggio sono partiti anche qui dopo l’allarme diffuso in Italia, soprattutto in Veneto.
Del nuovo virus ci sono, ad oggi, 94 i casi confermati in Italia dall’inizio di giugno. Nella sola provincia di Padova, dove si è registrato il primo caso umano della stagione, si parla di 45 contagi, nel veneziano l’ultima delle sette vittime.
Il virus West Nile è diffuso soprattutto tra gli uccelli e viene trasmesso all’uomo dal morso di una zanzara infetta. La maggior parte dei pazienti presenta sintomi lievi o assenti, ma alcuni sviluppano una grave infezione che coinvolge il sistema nervoso centrale. In tanti manifestano cefalea per l’alta pressione endocranica, dolori e molto più diffusa, la febbre.
La sola prevenzione possibile è proteggersi dai pizzichi delle zanzare. In Puglia ci sono i vettori che trasmettono la malattia, come le zanzare tigre, ma fortunatamente non gli uccelli che portano il virus. Ciò, però, non toglie che l’allerta è alta. Ogni due settimane gli esperti dell’Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata monitorano la situazione sorvegliando eventuali casi sospetti, che sino ad ora non ci sono stati, vettori e possibile presenza di uccelli portatori del virus.
Continua, al tempo stesso, anche la sorveglianza sulle altre malattie. Pare essersi fermata la diffusione del vaiolo delle scimmie, riscontrato in 2 casi più uno non confermato. Continua invece la sua avanzata il covid: l’85% dei campioni che in queste ore stanno per essere inviati al Ministero per la survey, è di omicron ba4 e ba5. Non c’è traccia, fortunatamente, di nuove varianti.