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Liste d’attesa, fine pena mai: due anni per una colonscopia

LECCE – Il 25 luglio richiede una colonscopia in ospedale tramite il CUP (Centro Unico di Prenotazione) della Asl di Lecce: la prima data utile è il 14 giugno del 2024. Tradotto: al “Fazzi” la paziente in questione potrà sottoporsi alla visita soltanto tra due anni.

È l’ennesima denuncia sulle liste d’attesa interminabili che rendono la sanità pubblica inaccessibile. Questa volta, però, la segnalazione non arriva dal paziente condannato alla lunga attesa. Questa volta arriva dal suo medico di base – il dottor Pino Marcucci – che, esausto per l’ennesimo caso simile registrato tra i suoi pazienti, denuncia una situazione ormai al limite.

A volte, preoccupato per la salute dei suoi pazienti, il medico confessa anche di essere intervenuto personalmente per far notare ai colleghi in servizio in ospedale la gravità della situazione venutasi a creare, “ma così – dice – non può andare avanti, la tutela della salute non è un favore, è un diritto”.

Il caos non riguarda soltanto visite ed esami ospedalieri. Un signore, di 72 anni e affetto da SLA, ad oggi è in attesa di una visita fisiatrica domiciliare da circa due mesi. Intanto resta senza fisioterapia. A raccontarlo è sua figlia: “una terapia senza continuità, è una terapia nulla – dice – la burocrazia vanifica tutti i risultati, i miglioramenti raggiunti finora”. La gran parte dei quali – va detto – a pagamento, a ragion veduta.

E.F.

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