
Divari “insopportabili” tra Nord e Sud sui diritti di cittadinanza, in particolare sulle infrastrutture scolastiche e il tempo scuola: a denunciarlo è SVIMEZ, l’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, che sottolinea l’urgenza di dare continuità all’attuazione del Pnrr.
Al Sud – si legge nelle anticipazioni del Rapporto SVIMEZ 2022 – circa 650mila alunni delle scuole primarie statali (il 79% del totale) non beneficiano di alcun servizio mensa.
Il 57% degli alunni meridionali della scuola secondaria di primo e secondo grado non ha accesso a una palestra. Solo la Puglia presenta una buona dotazione rispetto a Campania (dove è senza palestra il 73% degli alunni), Sicilia (81% senza) e Calabria (addirittura 83% senza palestra).
Il dato più allarmante riguarda il sovrappeso: quasi un minore meridionale su tre (il 31,35%) nella fascia tra i 6 e i 17 anni è in sovrappeso, rispetto ad un minore su cinque nel Centro-Nord.
Per effetto delle carenze infrastrutturali, solo il 18% degli alunni del Mezzogiorno accede al tempo pieno a scuola, rispetto al 48% del Centro-Nord. Risultato: gli allievi della scuola primaria nel Mezzogiorno frequentano mediamente 4 ore di scuola in meno a settimana rispetto a quelli del Centro-Nord.
Disparità che penalizzano il Sud e la sua crescita culturale, offrendo a bambini e ragazzi meridionali opportunità nettamente inferiori rispetto a quelli del Centro-Nord. Un gap destinato a trascinarsi e ad allargarsi, senza politiche mirate per incrementare e migliorare i servizi scolastici e culturali nel Mezzogiorno.
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