A Brindisi ancora polemiche sul concorso per vigili urbani e sulla gestione dei servizi sociali

BRINDISI – L’Amministrazione Comunale di Brindisi va avanti come un treno, ignorando le istanze provenienti dalle forze politiche di opposizione, così come da associazioni dei consumatori e da semplici cittadini.

Il riferimento è al concorso per l’assunzione di agenti della polizia locale, in maniera tale da poter tamponare una emorragia determinata da altri pensionamenti, con la conseguenza di un organico sempre più ridotto e impossibilitato a far fronte alle esigenze del territorio cittadino.

Sta di fatto, però, che il bando contiene una limitazione sin troppo evidente, legata al fatto che l’aspirante vigile deve essere in possesso della patente senza limitazioni di cilindrata e potenza che, come è noto, può essere conseguita solo a 24 anni, oppure a 20 solo nel caso in cui da almeno due anni si è in possesso della patente A2.

Un fatto inspiegabile, che per molti – comprese qualche organizzazione sindacale – ha assunto il significato di voler limitare la partecipazione dei giovani brindisini che non sono nelle condizioni di rispondere a tale requisito.

La richiesta – giunta anche in consiglio comunale – era quella di rimuovere questo vincolo, ma non se n’è fatto nulla e quindi il concorso va avanti.

Un altro limite sta nell’altezza minima richiesta per poter presentare domanda di partecipazione. In moltissimi comuni questo vincolo è stato rimosso, mentre qui si è deciso di penalizzare ragazzi e ragazze che non raggiungono l’altezza richiesta.

Nel settore dei servizi sociali, invece, si è deciso di differire la data di scadenza dei bandi su richiesta di una cooperativa che ha avuto difficoltà ad inviare la propria domanda sull’apposita piattaforma informatica.

Una scelta che qualcuno ha letto come un fatto anomalo che non ha molti precedenti nel settore della pubblica amministrazione.

Insomma, le polemiche non mancano, così come non mancano coloro che dai comportamenti assunti in entrambi i casi si ritengono discriminati dall’Amministrazione Comunale.

Mimmo Consales

 

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