
BARI – “O si convoca il tavolo per un confronto aperto o ce ne andiamo al mare”. Non un aut aut quello delle liste civiche “Con” e “Per la Puglia”, piuttosto un modo per far sentire il peso che ormai hanno nel centrosinistra.
“Non è un aut aut – ha spiegato Alessandro Delli Noci, assessore regionale allo Sviluppo Economico e espressione di Con – noi governiamo con il Partito democratico gran parte dei territori. Ma ho chiesto il tavolo lo scorso 2 aprile e da lì non è avvenuto nulla. Ora non è più rinviabile. Abbiamo rapporti amministrativi continui e vogliamo che ci sia un tavolo continuo politico e che, questo, possa guardare alle politiche ma anche alle prossime amministrative che – conclude – vedono sfide nei territori molto importanti e che vanno definite adesso”.
Tre assessori, 9 consiglieri: troppo per non essere nemmeno considerati dal Partito democratico. Ma così – dicono i consiglieri dei due gruppi – si perde. Perché è il presupposto che va invertito: non si parte dalle persone da candidare e da rieleggere, ma dalla coalizione che – se forte – può portare ad essere eletti. “Noi vogliamo tutti insieme contribuire a vincere, questo è l’obiettivo – spiega Sebastiano Leo, assessore regionale al Lavoro e al Diritto allo Studio, ora nel gruppo Per la Puglia – Sì i nomi da tutelare sono importanti ma vogliamo un coinvolgimento pieno ed essere rappresentati”. “Noi siamo abituati a misurarci con il consenso – aggiunge Delli Noci – siamo abituati a chiedere il consenso ai cittadini, ogni singolo voto ce lo andiamo a sudare. Vogliamo fare in modo che non ci sia uno schema precostituito, non siamo interessati a garantire le carriere di qualcuno ma la stabilità di questo Paese”. “Il nostro obiettivo – chiude Leo – è il modello Emiliano che, in Puglia, è stato vincente”.
E dunque la proposta, che se ci fosse un tavolo di confronto ufficiale sarebbe avanzata dai civici, è quella di creare territorio per territorio liste forti e competitive. Un contenitore, dunque, che segua le specificità di ogni singolo territorio ma che affianchi il Pd e gli altri soggetti nella partita che, dicono, è tutta da giocare. Come due anni fa nelle regionali – hanno ricordato concludendo – quando i sondaggi davano il centrosinistra per perdente e il voto ha deciso altro.
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