LECCE – Seguita con il gps, l’uso dei social vietato, maltrattata anche perché la casa, prima di accogliere gli ospiti, non sarebbe stata abbastanza pulita.
Un incubo durato troppo tempo e che ha portato la donna, una giovane professionista, a rassegnare le dimissioni. È stato arrestato dai carabinieri un agente di Pollizia penitenziaria della zona di Gallipoli. La vittima è, anzi era, la sua compagna convivente, madre di una bambina. E anche davanti alla figlia si sarebbero consumate le violenze, ripetute nel tempo.
La donna si è dovuta recare in ospedale almeno due volte per essere medicata dopo gli schiaffi, i calci, i pugni. Ha cambiato casa, lasciandolo, ma non è stato sufficiente. Secondo quanto raccontato ai militari, ai quali la vittima si è infine rivolta, lui avrebbe continuato a perseguitarla con la sua morbosa gelosia e la sua violenza cieca.
Su richiesta della pm Rosaria Petrolo, il giudice per le indagini preliminari Angelo Zizzari ha disposto per l’uomo la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Lui respinge ogni accusa.