LECCE – “In questa vicenda io e mia figlia non c’entriamo nulla”. L’assessore alla Sanità della Regione Puglia Rocco Palese prende le distanze dal terremoto giudiziario che ha coinvolto politici, sindaci e personaggi di spicco della sanità pugliese e salentina. “Sono stato informato dai giornalisti che negli atti dell’indagine in corso è emerso il mio nome e quello di mia figlia. Non conosco gli atti, ma posso affermare con certezza che sia io che mia figlia siamo totalmente estranei ai fatti”.
In realtà – è il caso di ricordare – il nome di Palese e quello della figlia non rientrano nel lungo elenco che fa parte del registro degli indagati dell’inchiesta avviata dalla procura di Lecce. Tuttavia il nome dell’assessore compare in una intercettazione che per ovvie ragioni non rendiamo pubbliche dai media perché riferibile ad un colloquio tra terze persone e in quanto non sussiste alcuna iniziativa di tipo giudiziario. Una notizia che abbiamo diffuso solo in seguito all’ufficialità dello stesso Palese.
“Il percorso professionale di mia figlia – conclude il numero uno della sanità pugliese – è maturato autonomamente quando io non avevo alcun ruolo politico. Sono stato dirigente medico presso il Pta di Gagliano del Capo e poi responsabile delle sale operatorie accreditate. Solo alla fine del 2020 sono stato nominato direttore del distretto, e quindi ben dopo il percorso lavorativo di mia figlia. Quindi anche rispetto a questo ruolo non c’è alcun nesso tra le due vicende. Certo di aver offerto alla stampa tutti i chiarimenti del caso nel segno della trasparenza e correttezza, valori che hanno da sempre ispirato il mio lavoro”.