
LECCE – Come una pentola a pressione. Pronta ad esplodere da un momento all’altro. Il Pronto Soccorso del Vito Fazzi di Lecce assomiglia sempre di più ad una casbah. Solo che in questo caso non ci sono commercianti e clienti, ma medici e infermieri (pochi) da una parte, e pazienti dall’altra. Tra disorganizzazione e approssimazione il caos regna sovrano.
Lunedì sera una lunga interminabile fila di ambulanze: all’interno uomini e donne in attesa per quasi 24 ore. Una vergogna. Ecco spiegato il sit-in di protesta di Fratelli d’Italia che questa sera si sono ritrovati davanti all’ingresso principale dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce.
La parola d’ordine è soprattutto una: organizzazione. “Le polemiche non ci interessano. Piuttosto è giunto il momento di cambiare il modello organizzativo e di utilizzare al meglio le risorse pubbliche – hanno detto in corso il consigliere regionale Antonio Gabellone, il coordinatore provinciale Saverio Congedo e il capogruppo al Comune di Lecce Roberto Giordano Anguilla – perché il lavoro immane di medici, infermieri e di tutto il personale sanitario non basta a dare risposte adeguate ai cittadini”.
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