Omicidio al Bancomat: Capone il giorno dopo andò al mare

LECCE – Ucciso a colpi di pistola davanti al bancomat di Lequile uno degli imputati, Andrea Capone, 28 anni, torna a casa alle 2 circa della notte. Il mattino dopo la madre della fidanzata lo va a prendere perché lui non ha la macchina e lo porta a casa sua dalla figlia. Capone rimane lì sino all’arresto, e trascorre con lo loro anche qualche ora al mare. La sera in casa arrivano i carabinieri e lo arrestano. “Io e mia figlia siamo cadute dalle nuvole” ha raccontato la donna nell’aula della Corte d’Assise, durante l’ udienza del processo a carico di Paulin Mecaj, 31 anni di origini albanesi e Andrea Capone accusati dell’omicidio dell’ex bancario di Monteroni, il 16 luglio scorso. “Ho ho saputo il motivo dell’arresto – ha detto- il giorno dopo dal telegiornale”.

In aula anche il fratello di Capone, che quella notte lo ha visto rientrare tardi e con il quale non ha scambiato neanche una parola. Uscito da casa il mattino presto per andare al lavoro non ha più incontrato il fratello. I due- ha detto- erano amici da almeno otto anni. Mecaj mi sembrava un bravo ragazzo”.

Nella prossima udienza, il 4 ottobre, come disposto dal presidente della corte Pietro Baffa, saranno interrogati i due imputati difesi dagli avvocati Maria Cristina Brindisino, Raffaele De Carlo e Stefano Prontera.

In aula anche i figli della vittima, parte civile nel processo con l’avvocato Stefano Pati ai quali i due imputati hanno indirizzato delle lettere con le quali hanno chiesto perdono. “Non volevo ammazzare il signor Caramuscio- aveva scritto Paulin Mecaj- avevo bevuto e assunto della cocaina, involontariamente ho premuto il grilletto.”

Un tentativo di rapina finito nel sangue quella sera d’estate, quando Caramuscio era stato ucciso sotto gli occhi della moglie, ma anche davanti alla telecamera della banca che ha ripreso l’intera scena.

Mecaj è stato dopo qualche ora. Capone il giorno dopo.

Durante l’udienza il perito Giovanni Leo, incaricato dalla Corte ha depositato le circa 600 pagine di trascrizione intercettazioni ambientali avvenute in carcere.

 

 

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