BRINDISI – Nonostante l’estate stia contribuendo a far diminuire la pressione sulle strutture ospedaliere che ospitano pazienti affetti da covid, l’ospedale Perrino rischia comunque la paralisi a causa di una carenza di organici che ha davvero dell’incredibile. La punta dell’iceberg è senza dubbio il Pronto Soccorso, dove i medici sono pochi e scarsamente motivati perché costretti a turni massacranti. E la situazione non cambia se parliamo di infermieri e di personale ausiliario. Gli interventi posti in essere hanno sortito effetti assai limitati e per la stagione estiva si teme davvero il collasso.
Purtroppo, però, non è solo la medicina d’urgenza a preoccupare. La Funzione Pubblica della CGIL nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme anche per i reparti di ortopedia, ma nel frattempo la situazione si è aggravata e quindi è tornata alla carica.
Sui 36 posti-letto esistenti, in più turni c’è un solo OSS e soli due infermieri in servizio. Tutto questo determina rischi per i pazienti, a cui non si riescono ad assicurare livelli accettabili di assistenza, così come per gli stessi operatori sanitari che vanno incontro a crisi da stress.
Ovviamente il problema è stato sottoposto all’attenzione del nuovo direttore generale dell’Asl di Brindisi Flavio Roseto, ma è evidente che nessuno ha la soluzione nel cilindro. Si scontano, insomma, errori di programmazione che vengono da lontano e che fanno il paio con dissennate politiche di gestione della sanità pubblica, quando l’unico risultato da conseguire era quello di tagliare per risparmiare.
La CGIL, pertanto, invita gli addetti ai lavori a denunciare situazioni drammatiche, senza dar vita ad atti di eroismo che potrebbero risultare dannosi per tutti. E’ evidente, in ogni caso, che risposte precise si attendono anche dalla Regione Puglia, visto che non potrà essere una singola azienda sanitaria a risolvere l’emergenza senza interventi straordinari, anche finalizzati a introdurre sistemi di reclutamento di nuovo personale veloci e quindi con poca burocrazia. Bisogna far presto. Ne va della qualità della vita di tanta gente.
Mimmo Consales