BARI – L’intenzione, espressa durante gli ultimi Consigli regionali, sarà presto messa per iscritto. Sì ai parchi eolici off shore ma non ovunque, anzi solo nelle aree portuali industriali di Brindisi, Manfredonia e Bari.
La giunta regionale sarebbe pronta a perimetrare le aree di insediamento degli impianti rinnovabili attraverso la gestione dello spazio marittimo. Nello specifico, lo specchio d’acqua entro le 12 miglia dalla costa. La premessa, resta la stessa: e cioè che in campo energetico la competenza esclusiva è dello Stato, ma di certo un indirizzo chiaro da parte della Regione è un tassello importante che può, comunque avere un peso notevole. E dopo, dunque, le discusse e dibattute sedute di Consiglio nelle quali non è mai arrivato da parte dell’aula un no preciso all’impianto da 90 pale eoliche al largo del Canale d’Otranto, ora arriva nei fatti perché il tratto di mare nel quale dovrebbe sorgere non è fra quelli indicati dall’esecutivo regionale.
Una misura condivisa dall’assessora all’Ambiente Maraschio con i capigruppo di maggioranza ma che trova pienamente d’accordo il presidente del gruppo La Puglia Domani, Paolo Pagliaro, che nel corso delle ultime sedute ha sollecitato e proposto proprio il tema della gestione dello spazio marittimo per intervenire su impianti impattanti.
“La Regione si allinea finalmente alla rotta che indichiamo da mesi – è stato il commento – per ribadire un concetto semplice e chiaro: sì alle centrali del vento in mare, ma al di fuori delle aree di pregio paesaggistico e ambientale”. Delimitazioni che per Pagliaro non sono decise solo dal governo nazionale, ma anche dalla Regione che può e deve farsi portavoce attraverso lo spazio di pianificazione che le è assegnato nell’ambito della redazione del Piano nazionale di gestione dello spazio marittimo. “L’impegno che ho cristallizzato in una mozione, per spingere la Giunta regionale ad esercitare questo diritto di riserva, finalmente è stato recepito dall’assessora all’ambiente Maraschio – ha proseguito il capogruppo de la Puglia Domani -. Chiedevamo paletti a tutela di quelle zone, e la Regione si è decisa a piazzarli. Una delibera non vincolante ma non irrilevante, che avrà un importante peso decisorio”. Una rivendicazione del diritto alla co-pianificazione che dovrebbe coinvolgere anche la piattaforma continentale, anche quella da preservare perché – ha fatto notare l’esponente di opposizione – “se nel canale d’Otranto fossero impiantate pale anche oltre le 12miglia, l’impatto sarebbe altrettanto devastante”.
Tutti temi di cui ci sarà modo di parlare nei prossimi giorni, quando la bozza sarà condivisa nelle commissioni competenti.