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Il Lecce blinda Coda. Per ora

LECCE – (t.d.g.) Lo scorso 27 luglio a Folgaria, sede del ritiro del Lecce, intervistato ai microfoni di Tele Rama, Massimo Coda disse che “sarebbe stato difficile ripetersi, ma ci avrebbe provato”. Dalle montagne del Trentino l’attaccante giallorosso lanciò segnali di speranza e fiducia ai tifosi del Lecce ancora delusi per l’eliminazione dai Play Off.

Non bastarono i 22 gol di Coda per salire sul treno diretto per la Serie A. Forse se fosse andato lui sul dischetto, contro il Venezia, la squadra leccese sarebbe tornata nel massimo campionato di calcio un anno prima.

Coda, anche in questo campionato, ha dato il suo contributo. Pesante. Venti gol. Si è laureato per la seconda volta volta consecutiva bomber del campionato cadetto. Ha ricevuto per questo il trofeo Paolo Rossi. È stato eletto miglior giocatore del campionato di Serie B. Premio consegnato dal presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani.

Poi la passerella finale, tra i 27 mila del Via del Mare. E con il presidente della Lega B Balata a consegnargli il trofeo Paolo Rossi.

È tornato in Serie A, pronto a guastarsela fino in fondo. Non come le precedenti esperienze con Parma e Benevento. Però occhio al mercato. Coda è uomo mercato. Sicuramente qualche club si sta muovendo sottotraccia per non destare sospetti. A lui non può che fare piacere. Al Lecce pure. Ma sia il club giallorosso che lo stesso giocatore vorrebbero proseguire insieme. Solo che il mercato a volte ti mette di fronte a un bivio.

Coda è stato un giocatore importante per Baroni (come lo fu per Corini). Bomber e uomo assist (in 36 partite 10 assist). Baroni lo conosceva già, lo ha ritrovato al Lecce. Lo ha messo in cassaforte. Prezioso come pochi. E adesso? Meglio preparasi a tutto. Perché Coda è una garanzia. Di gol, di equilibrio, di stabilità. Di armonia. Anche tutto questo eventualmente avrà un prezzo.

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