FRIGOLE – È l’ennesima volta che lanciano il loro grido disperato: i residenti a Borgo Piave, nella marina leccese di Frigole, ci mostrano l’ennesimo -anche in questo caso- tubo rotto. Di amianto, dunque pericolosissimo. Di questi tubi è fatta la rete dell’acquedotto rurale che corre diagonalmente da San Cataldo, attraversando tutti i poderi della zona, fino a Borgo Piave, appunto, e alla Piazza nuova di Frigole.
Si verificano continui guasti e perdite, con conseguenti riparazioni. E quest’acqua, che non è potabile, viene utilizzata, oltre che per irrigare, anche in casa, per lavarsi.
È una rete che apparteneva all’Ex Ersap, ora -ci spiegano i cittadini- è gestita da Arif, che infatti interviene per le riparazioni. E che, da due anni, non invia più le bollette.
“Non siamo dei chimici -dicono- ma qui continuiamo ad ammalarci di tumore. Non sappiamo se ci sia una correlazione, ma di certo quest’acqua non fa bene! L’intera rete va sostituita con urgenza. Basta rimandare”.