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03 Dicembre 2023
Attualità

A Brindisi la conta dei “si” e dei “no” agli investimenti per rimettere in marcia l’economia

Don Tonino Bello – Tricase

BRINDISI – A Brindisi diventa difficile far quadrare il cerchio quando si parla di nuovi investimenti. Ogni volta, infatti, ci si trova di fronte a sbarramenti che spesso hanno una chiave di lettura ideologica che porta ad ignorare anche eventuali vantaggi che la realizzazione di tali infrastrutture determinerebbe.
Sembra fare eccezione, invece, la possibilità di creare a Brindisi una filiera dell’eolico offshore, potendo disporre anche di uno specchio di mare non attrattivo dal punto di vista turistico come quello antistante la zona industriale e la centrale di Cerano. La proposta è stata formulata dal presidente della CNA Franco Gentile ed ha raccolto i consensi del presidente della Provincia Matarrelli, del sindaco Rossi, dei consiglieri regionali Vizzino, Bruno e Pagliaro, del parlamentare Aresta, nonché di associazioni, forze politiche, sindacati e consiglieri comunali e provinciali. Si tratta, a questo punto, di verificare quale sbocco potrà avere in termini operativi.
Sul rigassificatore offshore, invece, si registra un netto “no” del sindaco di Brindisi, così come di movimenti ambientalisti e finanche di alcuni sindacalisti, mentre si dichiarano a favore il presidente dell’Autorità Portuale Patroni Griffi, il parlamentare Dattis, Confindustria, Cna, altre associazioni e gli operatori portuali. E’ evidente che, a fronte di uno schieramento non compatto, altri porti saranno preferiti rispetto a Brindisi.
Stesso discorso per la centrale a turbogas da realizzare eventualmente a Cerano. Anche in questo caso è contrario il primo cittadino, insieme a tutti coloro che – compresa la Cgil – ritengono che si debba procedere solo con le fonti rinnovabili, accantonando per sempre quelle fossili.
Infine, il deposito di gnl proposto da Edison. Le contestazioni nascono essenzialmente dalla sua eventuale realizzazione nel porto di Brindisi, ma la sua sostenibilità viene comunque portata avanti da Confindustria e dalla stessa Autorità Portuale.
La speranza è che di tutto questo qualcosa possa realmente andare in porto per dare una boccata di ossigeno ad imprese e lavoratori.

Mimmo Consales

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