Lecce: il Pd “infilza” Salvemini, ma gli assessori lo blindano

LECCE – Caos nella maggioranza di centrosinistra guidata dal sindaco Carlo Salvemini dopo lo stop in aula al progetto di restauro, risanamento conservativo e ricostruzione di una masseria nel bosco di Rauccio. Il leader della coalizione si è ritrovato improvvisamente senza i numeri nonostante i rapporti di forza tra maggioranza e minoranza siano ben delineati. Alla fine la delibera è stata bocciata, anche se solo per un voto. A mettere i bastoni tra le ruota e ad aprire un caso politico a Palazzo Carafa sono stati i consiglieri del partito democratico che hanno votato contro il provvedimento assieme ai consiglieri di minoranza e ai componenti del gruppo Progetto Città. A nulla è valso il tentativo del Pd di suggerire al sindaco di congelare il provvedimento in questione per un necessario approfondimento. Ma gli assessori del Pd hanno immediatamente fatto quadrato attorno al sindaco: “Giudichiamo molto grave quello che è accaduto oggi in consiglio – dichiarano Sergio Signore e Paolo Foresio – Da tempo il gruppo consiliare mette noi assessori, che ricordiamo siamo stati non solo i primi della lista ma anche i più votati in città, di fronte a decisioni e prese di posizione che palesa sui giornali o in aula senza nessuna preventiva condivisione o informazione”. Da qui la richiesta “improrogabile di un chiarimento interno al partito”. E a blindare Salvemini ci pensano pure il consigliere regionale Donato Metallo e il presidente della Provincia Stefano Minerva: “Confermiamo la nostra totale fiducia al sindaco Salvemini, siamo certi che l’episodio di oggi sia solo un fatto estemporaneo”.

Sull’altra sponda piovono attacchi all’arma bianca. La consigliera di Msi-Fiamma Tricolore Adriana Poli Bortone parla chiaramente di “sfaldamento della maggioranza con prevedibili conseguenze sugli assetti in giunta. Le parole del sindaco nei riguardi del Pd sono state in tal senso molto forti e significative”.  Per Gianpaolo Scorrano, consigliere comunale di Io Sud, si tratta di una “dèbacle di proporzioni significative, visti anche i rapporti di forza in Aula, che dovrebbe indurre il sindaco a prendere atto di non avere più una maggioranza e trarre tutte le conseguenti determinazioni del caso”. Vedremo nelle prossime ore se il sindaco Salvemini riuscirà a ricucire il forte strappo o se, al contrario, a Palazzo Carafa si aprirà una crisi dagli esiti imprevedibili.

 

 

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