BARI – Approvato oggi dalla Giunta regionale il documento della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) denominata SmartPuglia2030, lo strumento che, dal 2014, Regioni e Stati membri adottano in attuazione delle proprie politiche di innovazione, per individuare obiettivi, priorità e azioni al fine di massimizzare gli effetti della ricerca e dell’innovazione sul territorio, indirizzando le risorse verso specifici ambiti di specializzazione.
Il documento descrive i principali elementi della Strategia regionale su ricerca e innovazione per il ciclo di programmazione 2021-2027 dei Fondi europei e definisce una nuova articolazione delle filiere regionali dell’innovazione (Manifattura sostenibile, Salute dell’uomo e dell’ambiente e Comunità digitali, creative e inclusive) approfondendo per ciascuna di esse i punti di forza e di debolezza, le opportunità di sviluppo e le leve politiche a sostegno della competitività e dell’innovazione.
Nel 2014 la Regione Puglia ha approvato la sua prima strategia di specializzazione intelligente, denominata SmartPuglia2020, che si è proposta quale indicazione di processo verso cui tendere le propensioni di innovazione del Sistema Puglia, valorizzando le eccellenze e accompagnando tutte le specializzazioni produttive, presenti a quel tempo e future, verso logiche di eccellenza.
“Le sfide sociali di fronte alle quali ci troviamo – ha commentato l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci – necessitano di una strategia che deve puntare su 4 driver del cambiamento individuati all’interno della S3: la sostenibilità ambientale e l’economia circolare; le tecnologie dell’informazione per l’industria e la società; le scienze della vita e le tecnologie per la salute; la crescita blu. L’economia circolare è una sfida che attraversa tutte le fasi del processo di produzione di beni e del relativo utilizzo da parte dei consumatori e che, se opportunamente colta e accompagnata, può generare inedite opportunità per l’innovazione e la competitività di numerosi settori industriali. Così come la transizione digitale che se applicata alla salute e alle scienze della vita rappresenta un fattore strategico per la definizione di sistemi sanitari più sostenibili e resilienti, basati sulla prevenzione e la predizione delle patologie, la personalizzazione delle cure e la messa in atto di idonee azioni per garantire la partecipazione attiva e il benessere dei cittadini lungo l’intero arco di vita. Infine – conclude l’assessore allo Sviluppo economico – la “crescita blu”, una strategia che integra in una visione comune e con un approccio di sostenibilità le diverse attività legate al mare e che rappresenta per la nostra regione una opportunità per valorizzare il capitale naturale e innovare profondamente settori di attività economica (dalla pesca alla cantieristica, al turismo e a diversi altri) che, pur avendo un ruolo rilevante nell’economia regionale, esprimono ampi ambiti di miglioramento in termini di qualità dei prodotti ed efficienza dei servizi”.