MESAGNE – Scattano nuove accuse e una nuova misura cautelare nei confronti di padre e figlio di Mesagne che, il 18 marzo scorso, sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio nei confronti del nuovo compagno della madre. Il giovane, di 21 anni, era finito in carcere per il reato di tentato omicidio aggravato mediante l’utilizzo di una pistola, porto e detenzione illegale di arma da sparo, nonché di una mazza da baseball. Nei confronti del padre, invece, di 61 anni, erano stati disposti gli arresti domiciliari per i reati di violenza privata aggravata commessa nei confronti della ex coniuge, avendola minacciata con un coltello, con lo scopo di farle ritirare le pregresse denunce che aveva sporto nei suoi confronti per atti persecutori.
Nelle scorse ore gli investigatori del Commissariato di polizia di Mesagne hanno dato esecuzione ad una nuova ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica e scaturita da ulteriori elementi emersi nell’ambito dell’attività d’indagine.
Così al giovane è stata applicata un’altra misura cautelare coercitiva in carcere (in qualità di istigatore del reato) in concorso con il padre (in qualità di esecutore materiale) per il nuovo capo d’imputazione del porto in luogo pubblico di arma comune da sparo. A quest’ultimo, inoltre, è stato anche contestato il reato di detenzione della stessa arma, al fine di occultarla, in seguito al tentato omicidio.
Al termine delle formalità di rito, il ventunenne è stato ricondotto in carcere presso la Casa Circondariale di Taranto, dove era già detenuto, mentre il padre è tornato presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliari.
Giorgia Durante