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Mancata notifica a causa del covid, condannato a 15 anni torna libero

LECCE – La sentenza a 15 anni di carcere da parte della Corte d’Appello di Lecce, pur depositata, non è stata mai notificata all’avvocato difensore. Un disguido tecnico che ha portato alla scarcerazione dell’imputato, condannato per tentato omicidio, tornato libero nelle scorse ore.

E’ la decisione della Prima Sezione della Corte di Cassazione che ha dichiarato non esecutiva la sentenza del 12 marzo 2021 disponendo l’immediata liberazione di Oronzo Preite, 37 anni di Taurisano, accusato di aver pestato a sangue l’imprenditore Andrea Gallone, 46 anni, di Castrignano dei Greci, con un crick lungo 70 centimetri nel parcheggio di una discoteca di Maglie.

L’episodio il l primo aprile del 2012, ben 10 anni fa.

Una condanna quella dello scorso marzo che l’avvocato Mario Coppola, difensore dell’uomo, aveva intenzione di impugnare davanti alla Corte di Cassazione, attendendo pazientemente il deposito in cancelleria e la successiva notifica che però non c’è mai stata.

L’avvocato Coppola, nonostante le ripetute richieste negli uffici, non ha ottenuto risposte. Il Covid, che per mesi ha impedito l’ingresso nei diversi corridoi del Tribunale se non con appuntamenti preventivi, ha rallentato l’attività giudiziaria ed ha causato anche questi disguidi, così come ribadito dagli stessi giudici della Cassazione.

Ad ottobre Preite è stato raggiunto in casa da polizia e carabinieri ed è stato portato in carcere per rendere esecutiva una condanna che il legale non aveva quindi potuto impugnare per mancanza della comunicazione.

Da qui il ricorso in Cassazione e la decisione anche sulla base di una ricostruzione dettagliata attraverso un perito di messaggi e telefonate intercorse tra il legale e la cancelleria.

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