Sanità

650 milioni di euro, così il Pnrr cambierà la sanità

BARI – Seicentocinquanta milioni di euro da spendere entro il 2026 per far nascere 36 ospedali di comunità e 121 case della salute in tutta la Puglia. Il primo aprile spetterà all’Agenas mettere il timbro sul piano presentato da Regione e Asl per cogliere l’occasione che offre il Pnrr. Va detto che un primo riscontro positivo c’è stato e questo permette un cauto ottimismo sulla valutazione complessiva.

Le proposte della Asl di Lecce sono state tutte accolte e prevedono sei ospedali e 18 case di comunità. Vediamo, dunque, come cambierà la sanità leccese. I sei ospedali saranno allestiti tutti nelle strutture già esistenti: Campi, Gagliano, Maglie, Nardò, Poggiardo, San Cesario. Per un totale di 15 milioni di euro di finanziamento.

Diciotto le case di comunità previste: Casarano, Santa Cesarea, Lecce, Copertino Gallipoli Tricase, Galatone Cavallino, Racale, Melendugno, Aradeo, Zollino, Nociglia, Presicce, Monteroni, Taviano, Sannicola, Surbo. Per tutte si tratta di una rifunzionalizzazione giacché le strutture esistono già. 

Taranto invece ha candidato e ottenuto 6 case di comunità e 5 ospedali di comunità a Taranto, Massafra, Ginosa, Martina Franca, Manduria. Brindisi, invece, ha ottenuto: San Pietro Vernotico, Ceglie Messapica, Cisternino, Fasano, Mesagne, Brindisi, San Pancrazio Salentino, Latiano. 

A confermare il piano già anticipato nel febbraio scorso è stato l’assessore alla Sanità Rocco Palese, durante le audizioni in I e III commissione. Le case di comunità avranno il compito di essere una sorta di poliambulatorio dove accedere alle prestazioni specialistiche pubbliche. Gli ospedali di comunità dovranno, invece, occuparsi dei pazienti che hanno superato la fase acuta della malattia ma non possono ancora tornare a casa perché necessitano di cure.

Negli ospedali Dea e di primo livello, invece, si concentrerà l’alta qualità delle prestazioni, la medicina personalizzata, di precisione e robotica.

In più, in tutta la Puglia arriveranno oltre 273 grandi macchine per migliorare la diagnostica. Alla Asl di Brindisi andranno 5 Tac, 2 Risonanze 2, 1 Acceleratore lineare, 4 Sistemi radiologici, 2 Angiografi, 1 Gamma camera, 1 Gamma camera Tac, 1 Pet-tac 1 e 4 Ecotomografi. Alla Asl di Lecce saranno assegnate 8 Tac, 1 Risonanza , 13 Sistemi radiologici, 3 Angiografi, 1 Pet-tac 1 e 8 Ecotomografi 8. Taranto, invece, sarà dotata di 8 Tac, 3 Risonanze, 4 Sistemi radiologici, 4 Angiografi, 40 Ecotomografi. 

Il punto cruciale resta il personale che rischia di complicare tutto. L’assessore Palese ha ribadito che le interlocuzioni con il governo sono assidue, diverse sono le ipotesi in campo: l’assunzione degli specializzazioni dal penultimo anno già in forma indeterminata, aumentare il numero di iscrizioni alla facoltà di medicina e il numero di borse di studio a disposizione. La speranza, si è detto, è che le nuove facoltà di medicina istituite in Puglia abbiano già immesso nei reparti giovani medici. 

Articoli correlati

Tumori, l’Organizzazione Mondiale della Sanità invita Asl Lecce per un confronto

Redazione

Pagliaro: “Scoperchiata la mala gestio che denunciai. Ora si riapra Pma di Nardò”

Redazione

Dall’ispezione in ospedale emerge il rischio ridimensionamento, Pagliaro: mozione e interrogazione

Redazione

17enne salvato da un aneurisma cerebrale senza intervento chirurgico

Redazione

Visite private in ospedale? Narracci all’Ordine dei medici: “al momento 2-3 casi, verifiche in corso”

Redazione

Liste d’attesa, fine pena mai: due anni per una colonscopia

Redazione