ACQUARICA DEL CAPO- Dopo che il gip Sergio Tosi ha ha respinto la richiesta di archiviazione delle indagini sulla morte del dj Ivan Ciullo, il giovane trovato impiccato nel 2015 nelle campagne di Acquarica del Capo, il pm Maria Vallefuoco ha chiesto l’incidente probatorio per cristalizzare eventuali prove.
La famiglia del 34enne non si è mai arresa e ha respinto l’ipotesi del suicidio. Le conclusioni a cui sono arrivati i consulenti della Procura di Lecce da una parte e quelli della famiglia della vittima dall’altra, sono opposte. Lo scorso dicembre il gip ha disposto un supplemento di indagini di sei mesi sui temi indicati nel ricorso della famiglia. Nel provvedimento aveva evidenziato la “condivisione dei temi e la direzione delle nuove indagini contenute nell’atto di opposizione della famiglia”. Nelle 27 pagine di opposizione i legali dei genitori di Ivab avevano chiesto al Gip di verificare anche l’attendibilità \veridicità delle dichiarazioni rese agli inquirenti dall’unico uomo attualmente iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi accusatoria di istigazione al suicidio. La famiglia sostiene che il ragazzo sia stato ucciso.