
LECCE (G. Serafino) – Dopo la gara contro il Parma, terminata zero a zero, il Lecce ha fatto rientro in Salento. Ora per i giallorossi ci sono due giorni di riposo, concessi da mister Marco Baroni per le giornate di domenica e lunedì. La ripresa della preparazione è fissata per il pomeriggio di martedì quando si inizierà a pensare all’altra super sfida contro il Frosinone, in programma sabato 2 aprile allo stadio “Via del Mare”.
Il campionato adesso si ferma per una settimana di sosta e in casa Lecce è proprio il caso di dire “benedetta sosta”. Gli ultimi quattro pareggi consecutivi, infatti, hanno palesato uno stato di forma non ottimale dei salentini che hanno sopperito alla fatica soltanto con una grande forza mentale. Vedasi gli 1 a 1 agguantati in extremis a Perugia e a Cosenza.
E’ il dazio che la comitiva di Baroni ha pagato ad un calendario asfissiante e ad una serie di infortuni che hanno condizionato le scelte del tecnico che ora potrà beneficiare di due settimane piene per rimettere ogni cosa al suo posto.
Il Lecce, nel dettaglio, ha chiuso il ciclo terribile del campionato disputato tra febbraio e la prima metà di marzo in cui è sceso in campo in 10 occasioni e quattro di queste sono stati impegni infrasettimanali. Il tour de force, iniziato il 13 febbraio con il big match contro il Benevento, ha portato in dote ai giallorossi 15 punti, equamente divisi tra casa e trasferta, frutto di 3 vittorie, 5 pareggi e una sconfitta, quella casalinga contro il Cittadella.
Una lunga serie di impegni che in un primo momento sembrava non poter preoccupare lo spogliatoio ed i tifosi. Dopo l’uscita a vuoto contro il Cittadella, infatti, il Lecce aveva ripreso la marcia infilando due successi consecutivi pesantissimi contro Monza ed Ascoli. In quel momento la truppa capitanata da Fabio Lucioni comandava la classifica con un vantaggio di 1 punto sul Brescia, 2 sulla Cremonese, 3 sul Pisa e ben 7 sul Monza, ad oggi formazione più in palla di tutte e capace di recuperare e superare i giallorossi.
Poi il poker di pareggi che sono costati il primato e qualche, puntuale, malumore della piazza. Il timore infatti è che si possa ripetere il copione dello scorso anno, quando il Lecce di Corini sembrava poter viaggiare diretto verso la Serie A, salvo poi arenarsi proprio durante lo sprint finale.
Sicuramente l’alta intensità di partite ha influito anche sugli acciacchi accusati qua e là: al momento il Lecce deve recuperare pedine fondamentali quali Gabriel, Bleve, Dermaku e Faragò, oltre a rimettere a pieno regime Di Mariano, Asencio Tuia ed Helgason. Senza dimenticare gli opachi Majer, Gargiulo, Ragusa e Simic.
Insomma, c’è tanto da fare e per fortuna adesso c’è il tempo per farlo.
Alla ripresa del campionato sarà una vera e propria volata: 7 partite da giocare, quattro delle quali tra le mura amiche del “Via del Mare” che certamente non farà mancare il suo apporto. Il calendario proporrà alla ripresa uno scontro ancora una volta diretto, contro il Frosinone che nell’ultimo turno ha rilanciato prepotentemente le sue ambizioni dopo il successo sul Benevento. Poi tre sfide sulla carta abbordabili contro Ternana, Spal e Reggina, prima della supersfida al vertice contro il Pisa, in programma lunedì’ 25 aprile. L’impressione è che per quella data si definiranno una volta per tutte i precari equilibri di questo enigmatico campionato.
Nelle ultime due giornate, poi, le sfide contro Vicenza e Pordenone, che rischiano di essere una passerella oppure una tremenda trappola.
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