COPERTINO – Potrebbe lasciare il carcere Michele Aportone, presunto assassino di Silvano Nestola, il carabiniere in congedo di 46 anni, ammazzato con quattro colpi di fucile sotto gli occhi del figlioletto a Copertino. Il suo avvocato, infatti, ha chiesto, sulla base di una consulenza di parte, che venga riconosciuta la condizione di incompatibilità con il regime carcerario a causa di patologie che necessiterebbero di assistenza domiciliare. Il gip Sergio Tosi ha accolto la richiesta, ma a verificarne la fondatezza dovrà essere ora la dottoressa Francesca Rucco.
Aportone, dunque, potrebbe lasciare il penitenziario in cui è recluso e scontare la pena ai domiciliari con braccialetto elettronico. Il 71enne di San Donaci è ritenuto, come detto, l’autore dell’omicidio dell’ex maresciallo, che aveva una relazione con la figlia dopo la fine del matrimonio di entrambi, storia d’amore che, stando alle accuse, i genitori di lei non condividevano, tanto da controllare in maniera ossessiva la donna e giungere al delitto da parte del padre.