BARI – La Puglia recupera sul Psr: se nel 2018 era indietro di 117 milioni, ora ha speso 67 milioni in più dei 129 preventivati, arrivando ad utilizzare 196 milioni di euro. Con una percentuale di avanzamento della spesa del 151 percento.
Il punto è stato fatto in Commissione agricoltura del Consiglio regionale dall’assessore al ramo, Donato Pentassuglia.
Il contenzioso, ha spiegato, aveva bloccato per oltre 3 anni e mezzo i bandi, al punto da indurre molti agricoltori a dirottare su altre risorse. In tutto sono state processate 22455 domande, più altre 169 ritenute irricevibili. Una mole di lavoro che è stata svolta, si è detto, in tempi record dal personale che non è aumentato giacché le assunzioni si faranno nel prossimo concorso, quindi con un organico risicato che resta, come da anni, sotto di 300 unità.
Ma la corsa al recupero dei fondi potrebbe non essere finita qui perché da Bruxelles si attende di sapere se si potranno utilizzare altri 28 milioni di euro entro il 31 marzo, facendo leva sui tre mesi che proprio la Commissione Europea ha impiegato per rispondere alle richieste della Regione sulla proroga precedente.
Raggiunti e superati gli obiettivi di spesa, ha spiegato Pentassuglia, ora si lavorerà sulla programmazione 2022 che partirà da bandi più snelli per sfuggire a contenziosi e perdite di tempo. Insomma si ricomincerà dall’esperienza passata per non commettere gli stessi errori.
Notizie accolte con sollievo dalla commissione con plauso bipartisan per l’assessore che ha segnato, hanno detto, un cambio di passo politico e organizzativo rispetto ai suoi predecessori.
Il prossimo problema da sottoporre a Bruxelles ha spiegato in chiusura Pentassuglia è l’aumento di costi e la carenza di materia prima per finire i lavori. Poi al centro di Pac e Piano di Sviluppo Nazionale ci sarà la trasformazione dei prodotti agricoli in Puglia perché – ha detto – per la prima volta sarà il valore aggiunto ai Piani di sviluppo raruale, nazionale e Pac.