FRIGOLE- La pandemia ha messo in luce tutte le crepe del sistema sanitario, falle venute a galla quasi quotidianamente con cui devono fare i conti tutti i cittadini. Tra gli strumenti utili ad alleggerire, specialmente in quest’ultimo periodo, la pressione degli ospedali, c’è l’assistenza domiciliare. Nella regione Puglia, però, manca ancora l’attuazione della legge 77/2020, che ha istituito, appunto, la figura dell’infermiere comunità. A fare luce sulla grave inefficienza è il Movimento Regione Salento che chiede l’immediata istituzione di queste figure specialmente nelle marine Leccesi, zone storicamente mal servite rispetto al resto del capoluogo e con pochi servizi a disposizione dei suoi abitanti. Da qui l’incontro organizzato a Frigole in Piazza Bertacchi, in presenza del consigliere regionale e presidente del Movimento Regione Salento Paolo Pagliaro, che recentemente ha presentato sul tema un’interrogazione urgente diretta al presidente-assessore alla sanità Michele Emiliano, il Coordinatore regionale Pierpaolo Signore, il Coordinatore cittadino di Lecce Giancarlo Capoccia e il coordinatore Cittadino di Frigole Michelino Ricci.
Per l’istituzione della fondamentale figura dell’infermiere di comunità, il Governo ha pensato all’assunzione di 10 mila unità in tutta Italia: per la Puglia sono a disposizione ben quasi 32 milioni di euro che, però, al momento giacciono nella cassaforte della Regione. Lo standard previsto è di 8 infermieri ogni 50mila abitanti: soprattutto nel Salento e nelle marine leccesi sarebbe un toccasana per innalzare il livello di assistenza sanitaria per l’intera comunità.
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