SALENTO- Ieri, durante la nostra diretta, una famiglia ha denunciato di essere bloccata in casa perché positiva al Covid dal 21 novembre, in attesa di una chiamata dell’Asl. Questo episodio è un caso emblematico di quanto il sistema sanitario per tracciamento e tamponi non stia funzionando. Molti cittadini, vivono nell’incertezza di dover attendere il secondo tampone all’Asl, e rimangono isolati in casa per estrema precauzione. Ma è un caso che dimostra anche che molti cittadini non conoscono il decreto legge approvato il 30 dicembre ed entrato in vigore il 31 dicembre scorso che ha introdotto diverse novità sulle regole della quarantena. Una tra tutte: se i sintomi sono terminati dopo un certo periodo di tempo, il tampone può essere eseguito anche privatamente: “La cessazione della quarantena scatta dopo l’esito negativo di un tampone antigenico rapido o molecolare, effettuato anche presso centri privati. In quest’ultimo caso, la trasmissione, anche online, al dipartimento di prevenzione territorialmente competente del referto con esito negativo determina la cessazione del regime di quarantena o di auto sorveglianza”.
Rimanere in vigore la norma secondo la quale dopo 21 giorni dal primo tampone, se i sintomi sono completamente passati, si può uscire. Rivediamo insieme quindi i punti del Decreto sulla questione. Per i soggetti contagiati che abbiano precedentemente ricevuto la dose booster o che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni, l’isolamento può essere ridotto da 10 a 7 giorni, purché i medesimi siano sempre stati asintomatici, o risultino asintomatici da almeno 3 giorni e alla condizione che, al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo. Se, dunque, una persona non è vaccinata, non ha completato il primo ciclo di vaccinazione (o lo ha completato ma da oltre 120 giorni), deve restare in isolamento per 10 giorni (purché asintomatica da almeno 3 giorni) e, come nel caso precedente, sottoporsi a tampone al termine dell’isolamento. Potrà uscire dall’isolamento se il test avrà dato esito negativo. In tutti i casi descritti – dice ancora il documento governativo -, per la cessazione della quarantena è necessario l’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare. Nel caso in cui il test sia effettuato presso centri privati abilitati, è necessario trasmettere alla Asl il referto negativo, anche con modalità elettroniche”.