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Covid, Lopalco: “La Puglia continua a lavorare bene”

LECCE- Tutto sommato, la Puglia regge. E questo è merito soprattutto dell’abnegazione del personale sanitario ma anche dell’atteggiamento responsabile assunto dai cittadini. A dirlo è l’ex assessore regionale alla Sanità, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, dimissionario in seguito a frizioni con il presidente Emiliano, su cui glissa senza troppi giri di parole.

E’ a Lecce, in mattinata, una delle sue prime uscite pubbliche da semplice consigliere regionale, in occasione del convegno “Missione Salute: bisogni, idee e azioni tra contingenza, transizione e Pnrr per il domani che verrà” organizzato all’hotel Tiziano da Puglia Protagonista, movimento civico regionale.

A confermare le parole di Lopalco c’è il confronto tra la situazione di quest’anno e quella di un anno fa: il tasso di positività si attesta al 2,58 per cento, mentre nel 2020 era del 10 per cento a fronte di quasi un terzo dei tamponi effettuati. Tranquilla la situazione anche nei reparti: un anno fa, le persone ricoverate in terapia intensiva erano 179, quest’anno 26, mentre i degenti in area non critica erano 1.474 ed oggi sono meno di 150. Ancora, i decessi registrati il 17 dicembre 2020 ammontavano a 43, quest’anno solo uno. Questo perché le persone vaccinate dai 12 anni in su lo scorso anno erano pari a zero, visto che non era ancora stata avviata la campagna vaccinale, che oggi in Puglia copre più dell’88 per cento dei cittadini.

A discutere di questi dati e non solo, tra gli altri, Fabiano Amati (Presidente della Commissione Regionale Affari Istituzionali), Dario Stefàno (Senatore e Presidente della Commissione Senatoriale che si occupa di fondi UE), Rosa D’Amato (Parlamentare Europea), Alberto Dimitri (Dirigente di Confindustria Sanità Puglia) e, appunto, Lopalco. Introduzione affidata a Paolo Pellegrino, esponente di Puglia Protagonista.

“Tutte le realtà del Servizio Sanitario – è stato ribadito – devono concorrere al disegno di una nuova organizzazione che affronti, strutturalmente, l’emergenza in termini di prevenzione, evitando l’affannata riconversione delle risorse (creazioni di nuovi ospedali, chiusure ai danni di cronicità e disabilità, spostamento selvaggio di personale) che ha caratterizzato, in tutte le regioni, questo periodo pandemico”.

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