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Da Taranto traffico internazionale di reperti archeologici: 13 indagati

TARANTO – Da Taranto 2mila reperti archeologici, risalenti al periodo compreso tra il VI e il II secolo avanti Cristo, hanno raggiunto il Belgio, l’Olanda, la Germania e la Svizzera.

Un traffico illecito messo in piedi da una presunta organizzazione criminale, sgominata con l’operazione denominata “Taras”, dal nome mitologico greco del figlio di Poseidone, considerato fondatore di Taranto. A condurla i carabinieri della sezione Archeologia del reparto operativo del Comando per la tutela del patrimonio culturale di Roma, in collaborazione con milItari e Procura tarantina.

Sono circa 2mila, si diceva, i reperti individuati dal 2019, anno di avvio delle indagini, come trafugati illecitamente e spediti all’estero. Per lo più suppelettili di gran pregio, sottratti dal parco archeologico di Saturo (nel Tarantino) e in Basilicata, e venduti al mercato nero.

13 gli indagati, accusati a vario titolo di scavo clandestino e impossessamento di reperti archeologici magnogreci, associazione per delinquere, ricettazione. Un ruolo chiave nella presunta organizzazione criminale e, allo stesso tempo, nelle idagini, è stato ricoperto da un noto indiziato di reati contro il patrimonio culturale, arrestato nei giorni scorsi in Olanda.

I miliatri hanno notato i suoi ricorrenti soggiorni in un albergo di Monaco di Baviera. Portava con sé diversi plichi. Un modus operandi già noto il suo e che ha nuovamente insospettito. Da qui l’avvio delle indagini. Durante un controllo l’uomo, che raggiungeva Monaco e il Belgio soltanto in treno per evitare controlli, è stato trovato persino in possesso di un anfora.

Tra i reperti sequestrati anche ceramiche, utensili in bronzo, due elmi corinzi, lastre di coperture sepolcrali in terracotta, monili in oro e monete antiche.

I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nella sede della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, presso l’ex Convento di Sant’Antonio. Presenti il sostituto procuratore di Taranto Marco Colascilla Narducci, il procuratore aggiunto Maurizio Carbone, il comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, generale di Brigata Roberto Riccardi, il comandante provinciale dei carabinieri di Taranto, colonnello Gaspare Giardelli e la dirigente della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, Barbara Davidde.

Sono in corso le attività per il rimpatrio di diversi beni localizzati in Olanda, Germania e Stati Uniti.Nelle intenzioni vi è quella di allestire una mostra, con tutti i reperti restituiti alla collettivit.

E.Fio

 

 

 

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