TARANTO – Nell’aria, l’odore inconfondibile è quello delle pettole fritte al momento, per strada, in piena notte. Perché il giorno di Santa Cecilia duri il più possibile, con la sua magia che dà il via alle feste.
Alle 3.30, la “prima squilla” nella Cattedrale di San Cataldo, per l’ “intronizzazione” del simulacro della santa patrona della musica e protettrice dei musicisti.
È lì, nella città vecchia, che le bande ricevono la benedizione: la Grande Orchestra di Fiati “Santa Cecilia” Città di Taranto, diretta dal maestro Giuseppe Gregucci, e il Gran Complesso Bandistico “Giovanni Paisiello” Città di Taranto, diretto dal maestro Vincenzo Simonetti, attraversano poi le strade illuminate, alle 4 del mattino, ad annunciare il Natale in questo che per molti tarantini è l’appuntamento più sentito dell’anno e stavolta ancora di più, dopo l’assenza nel 2020 a causa delle restrizioni Covid.
Le pastorali risuonano a lungo, a metà mattinata anche a Palazzo di Città. Nel corso della giornata, messe e concerti si alternano in molte chiese e santuari del borgo antico in questa che è una festa religiosa ma anche di popolo, attesa tutto l’anno, perché dia un sapore diverso anche alle pettole.